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Allarme maltempo: frane, allagamenti e famiglie evacuate

Superano i 300 mila euro, al momento, i danni causati dalle piogge incessanti che nel fine settimana si sono abbattute sull'intero territorio Orvietano

di Stefania Tomba

ORVIETO - Frane, allagamenti e famiglie evacuate: superano i 300 mila euro, al momento, i danni causati dalle piogge incessanti che nel fine settimana si sono abbattute sull'intero territorio Orvietano. Dalle 13,30 di ieri è stata riaperta la diga di Corbara per consentire al Tevere di tornare sotto i livelli di guardia. Nell'alveo sono tornati, dal pomeriggio di ieri, i due maggiori corsi d'acqua dell'Orvietano. Il Chiani aveva completamente invaso i campi circostanti e il Paglia nella giornata di domenica aveva superato di 5 metri il livello normale.

Se il livello delle acque, monitorato costantemente dai vigili del fuoco e dalla protezione civile, è tornato nelle ultime ore sotto i parametri d'emergenza, a destare maggiore preoccupazione è la generale situazione di dissesto geologico. Seri problemi si sono verificati in località Poggio Cipresso (La Badia) dove grosse frane, nel tardo pomeriggio di ieri, hanno costretto il Comune a evacuare tre famiglie e chiudere la strada sottostante.

Restano chiuse da domenica pomeriggio, sempre per dissesti, anche le arterie di collegamento con la frazione di Corbara e Benano. E particolarmente gravi sono gli smottamenti verificatisi presso la Rocca di Sugano dove un vasto movimento franoso sta interessando un fronte particolarmente ampio, non nuovo a questo genere di dissesti. Altre frane sono state segnalate sotto la lottizzazione Bubbola, alle porte di Porano dove sono caduti anche alcuni pali della luce.

Dalla giornata di domenica è sulle strade una task force di operai del Csm, vigili del fuoco e forze dell'ordine per ripristinare le condizioni di sicurezza e monitorare in tempo reale l'evolvere dell'emergenza. Non si contano le richieste d'intervento pervenute ai vigili del fuoco della caserma di Orvieto, già a partire dalla notte di sabato, soprattutto per allagamenti e alberi caduti. Emergenze queste che hanno interessato le frazioni ai piedi della Rupe e l'intero comprensorio orvietano. Una donna di Ficulle domenica mattina è rimastra isolata nella propria abitazione a causa di un albero caduto che ostruiva la porta di casa.

Da ieri sono iniziati i sopralluoghi dei geologi della Regione volti a individuare le presenti situazioni di rischio. Intanto per i tecnici comunali è iniziata la conta dei danni. Danni stimati al momento intorno ai 310 mila euro. Senza contare gli interventi più radicali e complessivi che si renderanno necessari per la frana di Corbara dove probabilmente ci sarà bisogno di realizzare una galleria o comunque una struttura in contenimento in grado di reggere la spinta del movimento franoso che sta interessando l'intera collina sovrastante la strada. È il ripetersi dei dissesti, ad ogni ondata di maltempo, a destare maggior allarme.

Il problema generale, al di là delle singole emergenze, che si è riproposto nuovamente, esattamente come nel nubifragio di metà settembre e di metà ottobre, è quello del materiale fangoso proveniente dai campi e dai vigneti dalle zone sovrastanti le principali arterie stradali, anche a causa dell'assenza di canalizzazioni e forme di scolo delle acque.    

Pubblicato il: 06/12/2004

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