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Tutti i numeri dell'Orvieto, vendemmia 2004

Un'annata da record. I numeri dell'Orvieto Classico doc, Orvieto doc, Rosso Orvietano doc. Tanto sarà il vino prodotto nelle vendemmie del 2004. Le uve raccolte hanno fatto registrare un incremento rispetto allo scorso anno che va dal 19 al 30 %. Più precisamente...

di Stefania Tomba

ORVIETO - Annata record per l'Orvieto. Centosei mila 897 ettolitri di Orvieto Classico doc, 25 mila 187 ettolitri di Orvieto doc, 5 mila 575 ettolitri di Rosso Orvietano doc. Tanto sarà il vino prodotto nelle vendemmie del 2004. Le uve raccolte hanno fatto registrare - dal canto loro - un incremento rispetto allo scorso anno che va dal 19 al 30 %. Più precisamente nelle cantine dei soci del Consorzio tutela dei Vini sono arrivate: 152 mila 711 quintali di uve Orvieto Classico doc (+19 % rispetto al 2003) 35 mila 981quintali di uve Orvieto doc ( +28 % rispetto al 2003) e 7 mila 964 quintali di uve Rosso Orvietano doc (+30 % rispetto al 2003). "Qualità e quantità - assicura Gianni Chiasso, direttore del Consorzio - da far impallidire le due annate precedenti".

Merito del clima, ma non solo. "Grazie al verificarsi di particolari condizioni climatiche caratterizzate da una primavera fredda e piovosa seguita da un estate calda ma non siccitosa - prosegue infatti Chiasso -  è stato possibile ottenere, con l'aiuto sapiente dei viticoltori, una produzione di uve da ricordare come una vera e propria annata record". In relazione alle due precedenti annate, il Consorzio comincia a fornire il quadro della produzione 2004 che appare, dunque, decisamente migliore in quantità con un quadro qualitativo di alto livello.

"I vini prodotti quest'anno saranno maggiormente saporiti e meno alcolici ma con una acidità di tutto rispetto. - afferma - Siamo di fronte a qualcosa ad una anomalia del tutto positiva: un aumento importante delle produzioni della doc Orvieto che riesce ad associare bene la buona quantità all'ottima qualità". Ed è il primo premio che si va ad incassare grazie allo sforzo che proprio il Consorzio sta facendo nell'applicazione del decreto ministeriale sulla tracciabilità entrato in vigore nell'aprile scorso. Il procedimento consentirà in un paio di anni di creare una carta di identità del vino in grado di garantire il consumatore, in qualsiasi parte del mondo acquisti, sull'origine del prodotto. Da un semplice codice apposto sulla bottiglia sarà possibile risalire dal punto vendita all'imbottigliamento, fino alla cantina e al vigneto. Nell'ambito delle ispezioni inerenti all'applicazione del decreto ministeriale attualmente il Consorzio sta effettuando verifiche e controlli presso le cantine di vinificazione, al fine di garantire la regolarità delle operazioni previste dalla normativa in materia di produzione ed elaborazione dei vini. "La difesa delle nostre produzioni è oggi più che mai indispensabile - afferma Chiasso -  e passa attraverso la consapevolezza delle regole e la certificazione della qualità prodotta".

Pubblicato il: 29/11/2004

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