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Burocrazia sanitaria. Una visita che non arriva mai

La denuncia di un cittadino pervenuta al Tribunale dei diritti del malato di Orvieto. La vicenda riguarderebbe un impiegato statale orvietano, che, affetto da una grave malattia, dallo scorso mese di agosto sta chiedendo la visita collegiale per ottenere l'invalidità

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ORVIETO - Burocrazia sanitaria, un'altra vittima. Almeno così sembra stando alla denuncia di un cittadino pervenuta a Gianni Mencarelli del Tribunale dei diritti del malato di Orvieto. La vicenda riguarderebbe un impiegato statale orvietano, C.A. le sue iniziali, che, affetto da una grave malattia, dallo scorso mese di agosto sta chiedendo la visita collegiale per ottenere l'invalidità.

Una prima visita, infatti, sarebbe stata fissata per il 26 agosto presso la commissione medica di verifica della direzione provinciale del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il 21 di agosto, però, al dipendente pubblico giunge un contrordine. È la stessa commissione che lo avvisa di non essere preposta a stabilire la sua invalidità e, conseguentemente, annullano l'appuntamento avvisandolo che sarà la sua Ausl di riferimento - quella di Terni - a dover esprimere un giudizio di merito sulle sue condizioni.

La Ausl di Terni, di rimando, lo informa a sua volta di non essere competente. Il tempo trascorre senza ulteriori informazioni. C.A. continua a lavorare sebbene le sue condizioni psicofisiche stiano peggiorando. Nonostante il suo stato di salute svolge a pieno l'incarico che il suo contratto di lavoro gli affida. Per risolvere quello che sembra un episodio di mala-burocrazia sanitaria, si rivolge al Tribunale dei diritti del Malato di Orvieto che gli comunica come in Umbria non sia il solo. "Se questo è il grado di tutela che esiste nel comparto pubblico - afferma Gianni Mencarelli - figuriamoci quel che può accadere nel comparto privato".

Pubblicato il: 28/11/2004

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