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Cacciamo Alì Rashid dall'Italia

Il casus belli? Una trasmissione radiofonica nella quale il nostro concittadino, "numero due" della delegazione generale di Palestina in Italia, da oltre 10 anni domiciliato e sposato ad Orvieto, avrebbe "leso gravemente  la deontologia professionale" di due giornalisti

ORVIETO - Cacciamo il palestinese Alì Rashid dall'Italia. È questa la richiesta che una parlamentare di Forza Italia ha rivolto al ministro degli esteri in una interrogazione parlamentare.

Il casus belli? Una trasmissione radiofonica nella quale il nostro concittadino, "numero due" della delegazione generale di Palestina in Italia, da oltre dieci anni domiciliato e sposato ad Orvieto, avrebbe "leso gravemente  la deontologia professionale" di due giornalisti, Fiamma Nirenstein e Carlo Panella, affermando che i due cronisti fanno propaganda per Israele. "Io non disprezzo chi mi sta accusando, mi fa pena. E non mi devo difendere. Chi mi conosce ha il dovere di farlo". "Ho vagato per una vita e posso continuare a vagare - conclude il diplomatico. "Ho la mia causa nel cuore e non l'abbandono". In solidarietà con Rashid stanno intervenendo le forze politiche del centro sinistra, numerose associazioni a partire da Articolo21, e decine di intellettuali ed esponenti del mondo della cultura.

Pubblicato il: 25/11/2004

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