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Boom di prenotazioni per Umbria Jazz Winter

A poco più di un mese dall'inizio della rassegna, che segna l'evento clou della stagione turistica invernale, negli alberghi della Rupe si parla già di tutto esaurito.

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Boom di prenotazioni per Umbria Jazz Winter. A poco più di un mese dall'inizio della rassegna, che segna l'evento clou della stagione turistica invernale, negli alberghi della Rupe si parla già di tutto esaurito.

"Le prenotazioni sono iniziate dalla fine del mese di ottobre - affermano dal desk del Virgilio - e per i cinque giorni della rassegna le camere sono quasi tutte confermate". E sempre all'ombra del Duomo, dal Maitani, ci spiegano che "in genere le prenotazioni vengono addirittura confermate da un anno all'altro. Tuttavia cerchiamo sempre di lasciare qualche soluzione disponibile per non dover deludere gli arrivi dell'ultim'ora". Si avvia a registrare il tutto esaurito anche il Palazzo Piccolomini. Dalla reception giunge la conferma anche del largo anticipo con cui sono partite le telefonate per riservare le stanze. "I nostri sono clienti abituali - affermano - che sanno bene di doversi muovere in tempo per non rischiare il completo". "Tutto prenotato" anche al Filippeschi dove ripetono, come la maggior parte degli albergatori, che ad affollare le strade nelle spumeggianti notti del jazz sulla Rupe saranno soprattutto italiani.

Cultura, musica, enogastronomia, il trittico del Capodanno nella città del Duomo, insomma sembra tirare alla grande. E chi si aspettava un'edizione sottotono in vista del lento decollo degli sponsor si sbagliava. Il merito poi ovviamente va cartellone, che ogni anno propone soluzioni per tutti i gusti. La formula conferma anche in questa dodicesima edizione la vocazione di Umbria Jazz: musica tutti i giorni a partire dalla mattina e senza soluzione di continuità fino a tarda notte, ben oltre quel ''round midnight'' che per chi ama il jazz è continua fonte di suggestioni. Tutto si svolge nel centro storico che, per il periodo del festival, diventa città della musica intrigante e atipica, in cui si mescolano presenze culturali diverse come diverse possono essere i suoni del Nuovo Mondo e del ventesimo secolo da un lato, le tracce millenarie della storia dell'Umbria dall'altro. Interazioni che fanno di Orvieto un palcoscenico atipico e originale.

La città aspetta le sue cinque giornate, dunque, e le sue cinque lunghe notti. Intanto gli albergatori e i commercianti sorridono. Basterà pensare che la manifestazione bacia la Rupe con un giro di affari che si aggira ogni anno intorno ai 5 milioni di euro. Per il 10 dicembre poi è fissata all'Audiotorium di Roma la conferenza stampa nazionale di presentazione della rassegna. E allora sarà davvero tutto esaurito.

Pubblicato il: 25/11/2004

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