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La Provincia dà il via alla variante al Prg di Orvieto

Resistenza del gruppo di Conticelli ad Orvieto. Montegiove a Terni esce dall'aula e protesta. Ma viene accusato di atteggiamento "pilatesco" dalla maggioranza, insieme ai suoi colleghi orvietani di opposizione

foto di copertina

ORVIETO – Definitivo via libera della Provincia alla variante al piano regolatore di Orvieto: la cancellazione di oltre 50 mila metri cubi di zone ad alto indice di edificabilità e lo sblocco di alcune aree definite di completamento. In particolare quella industriale di Bardano e quella residenziale del Poggente dove potranno essere realizzati nuovi insediamenti abitativi. Proprio quelli – a vario titolo -  finiti nel mirino delle opposizioni. Il Wwf da giorni lancia un forte segnale d’allarme degli imminenti “orrori edilizi”dalle bacheche cittadine. E l’associazione, a sostegno di Maurizio Conticelli, aveva fatto appello, un paio di settimane fa, al presidente della provincia perché l’Ente verificasse scrupolosamente la compatibilità della variante con i criteri d’impatto ambientale e paesaggistico. Ed è ora con un certo mal di pancia che il capogruppo provinciale di An, Mario Montegiove digerisce l’approvazione del documento in questione. “Si è trattato di un vero e proprio blitz – afferma – abbiamo chiesto in Consiglio che la discussione del punto all’ordine del giorno fosse rinviata e il documento portato nuovamente in commissione per un ulteriore approfondimento. Ma non ci è stato concesso”.

Nessuna fretta  secondo il presidente della commissione preposta all’esame della variante. “Da dieci giorni – afferma Domenico Rosati – la commissione si è espressa a favore. In quella sede la minoranza ha preferito non pronunciarsi. Il materiale è rimasto a disposizione dei consiglieri per dieci giorni. Poi in Consiglio hanno preferito non partecipare al voto”. “Non entrerò in questioni e dibattiti strettamente comunali – prosegue - d’altro canto l’unico parere che deve esprimere la Provincia riguarda la compatibilità o meno della variante con il Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale). Tuttavia mi pare suggestivo che si sia realizzata la stessa situazione che gli atti dicono si sia verificata in sede di approvazione comunale della delibera. Ovvero la mancata partecipazione al voto da parte delle minoranze. Non è mancato quindi né il tempo né il luogo giusto per sollevare obiezioni. È semmai un atteggiamento “pilatesco” di chi per non assumersi responsabilità sceglie di non scegliere”. Nel consiglio comunale dello scorso anno che prevedeva la discussione sulle varianti al Prg venne infatti registrata l’assenza dell’intero gruppo di Forza Italia e del capogruppo di Alleanza Nazionale. Mentre Stanislao Fella (An) e Maurizio Conticelli (allora, Democratici) votarono contro. 

Pubblicato il: 23/11/2004

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