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Giovani, di sinistra: la generazione degli invisibili

Trenta giovani presenti ieri all'incontro di iscritti e simpatizzanti dei Democratici di Sinistra tenutosi presso la sezione di Sferracavallo

di Simone Zazzera

Spesso, quando racconti alla gente che partecipi a riunioni come questa, ti senti dire"Ma chi te lo fa fare? La politica è una cosa sporca e certamente non sarai tu a cambiarla. Io oggi sono qui perché la penso differentemente". Così dice Annarita Mortini, una tra i trenta giovani presenti ieri all'incontro di iscritti e simpatizzanti dei Democratici di Sinistra, tenutosi presso la sezione di Sferracavallo.

L'appuntamento, organizzato da Donatella Belcapo, Lorenzo Mencarelli e Alessio Sarri, aveva l'obiettivo di dare una risposta al dibattito, aperto durante i mesi estivi su alcuni organi di stampa, sulla così detta"generazione invisibile", quella dei trenta, quarantenni. Dalle 15, in oltre due ore di interventi, i partecipanti, quasi esclusivamente under 40, si sono confrontati sui temi ed i problemi più a cuore ad una delle fasce più vitali della nostra società.

Lavoro e futuro, pensioni ed equità sociale, ma anche informazione ed economia. Questi i temi affrontati in quello che si prefigura come il primo mattone per un futuro forum dei giovani vicini alla sinistra orvietana. Forse per la disposizione circolare dei presenti, volutamente studiata per porre sul medesimo piano amministratori provinciali come Loriana Stella e semplici ragazzi, è proprio la parola forum quella che più si addice alla manifestazione. Un termine rimarcato da Francesco Montesi, giovane segretario della sezione di Parrano, il quale ha auspicato un interessante futuro a questo primo incontro. Sulle stessi posizioni anche Michele Mezzoprete, il quale ha invitato a puntare decisamente verso qualcosa di più concreto, come l'esportare al di fuori delle sezioni la voce degli iscritti.
La volontà e soprattutto la necessità di lavorare, di muoversi, per dimostrare la voglia e la vitalità presenti in questa fasci d'età, sono stati temi ricorrenti in tutti gli interventi. Ma c'è chi, come Sabina Bordino, ha invitato a rimanere ben ancorati alla realtà, ricordando il non felice esito dell'esperienza orvietana della sinistra giovanile.

Altro argomento di discussione è stato la necessità di essere informati e soprattutto critici ed indipendenti verso il mondo dell'informazione. È stato Simone Formigoni a rimarcare come solamente attraverso una costante opera di apprendimento di informazioni, ognuno di noi possa rispondere alle domande provenienti da chi ci circonda. A tal fine Cristina Grisci ha avanzato la proposta di rendere i successivi incontri di questo tipo, auspicati da tutti, come nuova forma di approfondimento, sfruttando le singole competenze di ognuno.

Una generazione a confronto. E dal confronto è subito emersa una necessità imminente, alla vigilia degli ormai prossimi eventi congressuali: quella dei trentenni deve essere una fascia d'età maggiormente presente all'interno degli organi dirigenziali. Come ricorda la Bordino"Ci vogliono giovani negli organi che decidono altrimenti le decisioni per i giovani non verranno prese". Un vuoto politico dovuto al mancato ricambio generazionale secondo Paolo Fringuello, il quale ha sostenuto che l'etichetta di generazione invisibile è stata in qualche modo imposta a questa età.

Il compito di tirare le fila all'intera discussione è toccato a Carlo Emanuele Trappolino, il quale ha ricordato come negli ultimi anni la sinistra italiana abbia dovuto studiare varie formule per tenersi unita."È arrivato il momento di concentrarsi maggiormente sulle idee che questa parte è in grado di esprimere, per creare un valido progetto, un modello da perseguire e da opporre all'attuale maggioranza di governo".

Pubblicato il: 20/11/2004

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