Parola scritta, parola sonora, una serata dedicata al grande poeta Franco Scataglini

Venerdì 19 novembre alle ore 21 alla Sala del Carmine per il ciclo poesia e racconti sarà dedicata una serata al grande poeta del 900 Franco Scataglini, scomparso nel 1994. Anna Maria Farabbi presenterà anche l'autore del video riguardante l'autore: Stefano Meldolesi, presente alla serata. Il tutto sarà allietato da"interferenze musicali" con l'Orvieto Jazz Trio: Sandro Paradisi alla fisarmonica, Massimo Frellicca al contrabbasso e Lucio Giovannella alla batteria.

Scataglini nasce ad Ancona nel 1930, di origine proletarie, esercitò vari mestieri. Dopo la guerra ed un avventuroso sfollamento a Chiaravalle, trova per caso in una biblioteca gli"Ossi di seppia" di Montale: è per lui la rivelazione della poesia che si lega ad una precoce militanza politica, prima nel partito Repubblicano, poi nelle file della sinistra. Esordì come poeta all'età di 20 anni e fu proprio entrando in contatto con la poesia di Pasolini, segnata in profondità dall'amore per il dialetto e la poesia volgare del 1200, che Scataglini arriverà a riconoscere nel dialetto anconetano uno strumento a lui più congeniale per comporre versi. Nel 1973 infatti pubblica il suo primo libro di versi in dialetto"E per un frutto piace tutto un ortro"; comincia così un lungo tragitto che lo porta ad ottenere una certa notorietà nei ristretti circoli della poesia italiana.
All'attività di poeta affiancò quella di pittore amatoriale, di critico letterario e di traduttore.

Col video realizzato su questo grande artista, Stefano Meldolesi intende raccontare l'uomo che incontrò anni fa e per cui provò una"calda adesione umana". Il documentario è incentrato tutto sulle parole, con lui che ricorda, gesticola con nervosa eleganza, guarda la telecamera. L'autorità che Scataglini emana  dallo schermo è l'autorità di una esperienza umana ricchissima"poche volte ho visto un uomo talmente ricco di fisicità che, tormentandosi e avviluppandosi dentro, perde ogni tentazione aggressiva", così commenta Meldolesi.

Il poeta nel video sembra dialogare più con se stesso che col pubblico, con le sue movenze, vitali, sghembe e contorte che ora paiono inseguire ora rifinire il senso, con gli scuotimenti regali della testa, creano una rispondenza eccezionalmente rara fra un modo di poetare e il corpo.