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Una commissione parlamentare d'inchiesta sui danni da uranio impoverito

Uno spiraglio di luce nella lunga e difficile battaglia contro i danni subiti dai militari per l'esposizione all'uranio impoverito e ad altre sostanze cancerogene, di cui è stato vittima, tra gli altri, il maresciallo orvietano Stefano Melone

ORVIETO - Uno spiraglio di luce nella lunga e difficile battaglia contro i danni subiti dai militari per l'esposizione all'uranio impoverito e ad altre sostanze cancerogene, di cui è stato vittima, tra gli altri, il maresciallo orvietano Stefano Melone. Il Senato ha infatti approvato mercoledì mattina l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sui danni provocati dalla terribile sostanza e sulle possibili relazioni con la morte di militari italiani.

Paola Melone, moglie del sottufficiale orvietano, si era battuta a lungo, ottenendo un risarcimento, ma continuando a chiedere alle istituzioni un'attenzione maggiore per il caso del marito e degli altri militari malati o deceduti. L'onorevole Giuseppe Giulietti, uno dei promotori della battaglia in parlamento per la verità sulle cause dei decessi dei militari ha sottolineato che questa rivendicazione e richiesta di giustizia aveva già trovato consenso tra alcuni colleghi del Senato in seguito ad alcuni incontri con i familiari delle vittime.

Giulietti rilancia inoltre la proposta di organizzare ad Orvieto un convegno internazionale sull'uranio impoverito insieme al sindaco Stefano Mocio, all'ex primo cittadino Stefano Cimicchi che già nel precedente mandato aveva sviluppato forti iniziative in questo senso, al maresciallo Domenico Leggiero dell'Osservatorio militare e alle associazioni dei familiari.

Pubblicato il: 18/11/2004

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