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Al via la 17^ edizione della Mostra Mercato del Tartufo

Sono stati il sindaco di Fabro Anacleto Carboni insieme al Presidente della Comunità Montana Valentino Filippetti a inaugurare ieri la XVII"Mostra mercato del tartufo e dei prodotti agroalimentari di qualità". Sono cinquanta gli espositori presenti quest'anno presso il centro fiere di Borgosole Umbria Pad che fino a domenica presenteranno al pubblico i prodotti tipici sia umbri che nazionali.(nella foto la signora Moretti)

foto di copertina

di Simone Zazzera

Sono stati il sindaco di Fabro Anacleto Carboni insieme al Presidente della Comunità Montana Valentino Filippetti a inaugurare ieri la XVII"Mostra mercato del tartufo e dei prodotti agroalimentari di qualità". Sono cinquanta gli espositori presenti quest'anno presso il centro fiere di Borgosole Umbria Pad che fino a domenica presenteranno al pubblico i prodotti tipici sia umbri che nazionali.

Girando tra gli stand in questa prima giornata della fiera si possono apprezzare i forti aromi dei tartufi, anche se quest'anno la stagione, secondo i principali espositori, non è stata delle migliori. Ed è forse per questo motivo che sono molto più visibili i prodotti a base di tartufo - come le salse, gli oli, i formaggi - che il tartufo vero e proprio.

 Va detto che solo 4 tra i 10 espositori di tartufi presenti alla fiera erano già al loro posto, tra gli stand in questa prima giornata. Ma come assicura il presidente della Comunità Montana del Monte Peglia e Selva di Meana Valentino Filippetti, tra oggi e domani tutti gli espositori saranno pronti come ogni anno a presentare i loro pregiati prodotti.

Ricercati, profumati e naturalmente carissimi. I prezzi oscillano di poco tra i vari stand ed in ogni caso non si può parlare di una singola quotazione. Il prezzo del tartufo non è determinato solo dal peso, ma varia anche in base alle dimensioni ed allo stato di conservazione. Spesse volte capita che il cane, raschiando via la terra per estrarre il tartufo, graffi con le unghie la sua preda. Questo causa una perdita di valore specialmente negli esemplari di grosse dimensioni, ambìti dagli estimatori per il loro aroma ma anche per il loro effetto scenico sulla tavola.

Il pregiato Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco, parte da un prezzo compreso tra i 1800 e i 2500 € il chilo, per gli esemplari più piccoli non oltre i 20 grammi di peso, oppure quelli incisi dalle unghia dei cani. Ma può arrivare anche a 4000 € il chilo. Per l'esemplare più grande in esposizione durante la prima giornata - un tartufo di 643 grammi che vediamo nella foto - ci hanno chiesto 3000 €, assicurandoci che era un prezzo d'occasione, dato che durante l'estrazione si era spezzato ed ora veniva tenuto insieme con degli elastici.

Una stagione non favorevole si giustificano i rivenditori. Troppo sole, troppo caldo e poca acqua al momento opportuno. Addirittura alcuni espositori arrivano a definirla una stagione pessima. E per questo il prezzo sale. Ma alla fiera alcuni proprietari di cani da tartufo ci hanno assicurato che non è solo la stagione la causa dell'alto prezzo. Loro, i cercatori, i tartufi li vendono a 150 € l'etto. Al massimo arrivano a 200 € per gli esemplari più grandi. Ma quando chiediamo loro a quanto li vedono rivendere ai banchi della fiera ci fanno un sorriso complice e ci pregano di non essere citati. Comunque il prezzo varia di settimana in settimana sia in base alla richiesta sia in base alle quantità trovate.

Alla fiera sono presenti espositori giunti da molte zone d'Italia. Dai tipici formaggi sardi, ai dolci di marzapane siciliani alla mozzarella di bufala campana, sono molti i prodotti provenienti da fuori regione, anche se l'Umbria, con i sapori dei salumi tipici di Norcia e dei vini orvietani compete alla grande sul terreno dei prodotti di qualità. Una soddisfazione per Valentino Filippetti che indica così la strada per i prossimi anni:"Andare verso il prodotto di qualità, di nicchia e puntare sulla produzione locale, garantendo la certezza dell'origine di ogni prodotto. Come Comunità Montana compiamo ogni giorno un lavoro di controllo sul tartufo, in modo da scongiurare la vendita di tuberi provenienti dall'estero e spacciati per tartufo locale".

Infatti si parla da anni di patate provenienti dalla Cina e dal Medio Oriente che, grazie a trattamenti chimici, vengono vendute come tartufi. Filippetti ci ha assicurato che, sebbene non si siano mai verificati simili episodi dalle nostre parti, l'ente di cui è presidente riesce a controllare la situazione attraverso il rilascio dei patentini per la ricerca e tramite la nuova legge emanata quest'anno"Che dà competenza alle Comunità Montane per quanto riguarda la definizione delle zone dedicate alla ricerca del tartufo. Proprio per adempiere a questo compito e controllare il territorio ci siamo dotati di due guardie ambientali".

Per quanto riguarda l'andamento della ricerca, per Filippetti è sbagliato parlare di una stagione sotto tono:"È una stagione più che normale per il tartufo. Ci sono stati dei problemi per quanto riguarda il clima fino ai primi di settembre, poi le piogge hanno garantito una buona stagione, come del resto per i funghi".

Sull'aumento di prezzo dal cercatore al rivenditore l'organizzatore della mostra glissa e sostiene che si tratta solo delle leggi del mercato, sulle quali la Comunità Montana non ha possibilità di influire.

Pubblicato il: 12/11/2004

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