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La storia in movimento: dal nazismo alla mafia, dal colonialismo ai migranti

Si torna al passato venerdì 12  e sabato 13 novembre

Si torna al passato giovedì 11 e venerdì 12  e sabato 13 novembre.

Giovedì, alle 17.30, al Caffè Montanucci, ai Luoghi della memoria, con le Letture al caffè. Maria Inversi propone testi, frammenti, lettere di Ingeborg Bachmann tratti da"Quel che ho visto e udito a Roma", Marc dé Pasquali"Endlosung", Malena Jesenka da"lettere 1912 - 1940". Le corrispondenze da Roma di Ingeborg Bachmann per la radio di Brema (1954-55) rivelano uno spaccato dell'Italia postbellica visto da una angolatura d'eccezione.

La scrittrice rivela fatti scottanti e sconosciuti di quel periodo: da misteriosi eventi criminosi negli ambienti della"Roma bene", ai presunti tentativi di eversione da parte dei comunisti italiani, passando per le catastrofi naturali che colgono impreparati i già sofferenti popoli della Campania, alle inquietanti manovre della mafia."Endlosung" invece ricorda qualcosa di ancor più terribile e spietato, ovvero la cosiddetta"soluzione finale", in altre parole lo sterminio della razza ebraica ed anche delle altre razze considerate "inferiori" su ordine diretto del Fuhrer ai due suoi più importanti gerarchi: Hermann Goring, numero due del regime, ed Heinrich Himmler, comandante supremo delle SS. Milena Jesenka riconduce a un tema di tutt'altra natura: l'amore tormentato. Ella visse una storia turbolenta col grande scrittore Kafka di cui sono rimasti alcune tracce scritte.

 Venerdì 12 novembre alle ore 21.00 alla Sala del Carmine si chiude il"Ciclo della memoria" con"Italiani Cìncali!", di e con Mario Perrotta, compagnia Teatro dell'Argine.
Cìncali sta per"zingari", così credevano di essere chiamati gli italiani in Svizzera e in tutto il nord Europa."Quasi un anno di testimonianze, di memorie rispolverate a fatica" racconta Perrotta, che ha tentato di indagare ed interpretare quelle drammatiche condizioni. I"disperati" che partivano non per le americhe alla ricerca di un sogno, ma al nord dove li attendeva la miniera, erano considerati migranti"di serie B", in una condizione di eterni stagionali che raramente tornavano a casa dalle famiglie. Centinaia di morti nelle"galere sotterranee", di ammalati per le dure condizioni ambientali, isolati dalla gente del luogo che li vedeva come semplice forza lavoro…"mi vergogno di raccontare a mio figlio come siamo stati e come ci hanno trattati…" così parla un testimone. Migliaia di storie diverse ed uguali,"centinaia di emigranti tornati a casa con pochi soldi in tasca e la silicosi nei polmoni".

 Sabato 13 novembre, dopo la colazione alle 10.00 al Bar del Teatro Mancinelli con i prodotti del commercio equo e solidale si riprende alle 17.30 alla Sala del Carmine con"Memoria del colonialismo". Presenta Franco Raimondo Barbabella ed intervengono le storiche Giulietta Stefani e Cristiana Pipitone e Eros Francescangeli, redattore della rivista"Zapruder". La rivista si propone di infrangere i confini oggi esistenti tra storia militante e pratica scientifica, tra sapere riservato ad una ristretta cerchia di specialisti e divulgazione di buon livello; in secondo luogo il ripristino della comunicazione tra luoghi e soggetti diversi della produzione del sapere storico. È stata accolta con grande interesse, quindi, l'iniziativa dei redattori di"Zapruder" e del progetto"storie in movimento" di approfondire, con l'aiuto di studiosi di storia, il tema del colonialismo, che per anni ha interessato l'Italia in Africa di cui non si conoscono bene le dinamiche, le verità, spesso nascoste da rimozioni o ambivalenze.

Pubblicato il: 10/11/2004

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