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Nessuna prova integrativa per l'uomo che avrebbe abusato delle figlie

Si risolvono in un nulla di fatto le richieste dell'accusa e della parte civile sull'acquisizione di nuove prove integrative a carico del commerciante che avrebbe abusato delle sue due figliolette. Il giudice ha respinto tutte le richieste e rinviato l'udienza per la discussione al prossimo 24 gennaio

ORVIETO - Si risolvono in un nulla di fatto le richieste dell'accusa e della parte civile sull'acquisizione di nuove prove integrative a carico del commerciante che avrebbe abusato delle sue due figliolette.

Il giudice Ianigro ha respinto tutte le richieste e rinviato l'udienza per la discussione al prossimo 24 gennaio. A denunciare l'uomo, sul quale da due anni grava un'accusa infamante, era stata la moglie, che nell'estate del 2001 si era rivolta alla Procura orvietana.

Il processo iniziò nell'ottobre del 2003, quando la donna, di origini sudamericane, si è costituita parte civile, affidando all'avvocato Emilio Festa le richieste di risarcimento del danno morale e biologico. Molti i testimoni che in un anno sono sfilati davanti ai giudici. Contraddittori i risultati delle visite mediche di una ginecologa, che avevano fatto emergere su una delle due bambine segni compatibili con i capi d'imputazione. Tuttavia gli esiti delle perizie psichiatriche avrebbero tracciato un profilo concorde delle bambine che sarebbero risultate adeguatamente mature per la loro età e prive di tratti psicologici tali da poter far ravvisare traumi derivanti da abusi sessuali.

Pubblicato il: 08/11/2004

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