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Fatte le nomine: ecco l'Opera del Duomo nuova di zecca

L'atteso rinnovo del Consiglio di amministrazione dell'ente pare destinato a riservare clamorosi colpi di scena se, come dovrebbe essere, fossero confermati in via ufficiale i nomi, trapelati ufficiosamente, dei nuovi membri

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Un'Opera del Duomo nuova di zecca: l'atteso rinnovo del Consiglio di amministrazione dell'ente pare destinato a riservare clamorosi colpi di scena se, come dovrebbe essere, fossero confermati in via ufficiale i nomi, trapelati ufficiosamente, dei nuovi membri. I due nuovi consiglieri nominati dal Vescovado sarebbero Giuseppe della Fina, direttore scientifico della fondazione Faina e don Ruggero Iorio.

E dal Ministero degli Interni starebbero per arrivare cinque nuovi nomi assolutamente a sorpresa. Daniele di Loreto, dirigente di primo piano delle Generali, Cesare Perali, figura storica del commercio orvietano, l'avvocato Francesco Venturi, il giovane ingegnere Stefano Stramaccioni e l'ex consigliere comunale Pds Marino Massimo De Caro, insegnante a Buenos Aires ed esperto conoscitore di testi antichi.

Questa sarebbe la rosa da cui dovrebbe uscire il futuro presidente dell'Opera del Duomo la cui elezione è demandata, appunto, al voto dei consiglieri d'amministrazione. Clamorosa l'assenza di Aldo Mattioni, presidente in carica fino allo scorso tre settembre. E altrettanto sorprendente, se i nomi dovessero ricevere il sigillo della conferma ufficiale, quella del medico Attilio Attioli e del colonnello Marziantonio.

Il nuovo assetto potrebbe, tra l'altro, mettere più di un'ipoteca anche sul ruolo dell'attuale direttore Lucio Riccetti la cui figura apparirebbe lontana, se non addirittura destinata a cozzare contro i nuovi vertici dell'Ente. Un Cda completamente rinnovato da cima a fondo e lontano dalla politica anche se alcune delle figure possono essere ricondotte agevolmente ad ambienti legati a schieramenti politici.

Ed è con le nuove nomine all'Opera del Duomo che la città di Orvieto segna l'ultimo dei rinnovamenti all'interno dei poteri (civili ma anche religiosi) che erano rimasti pressoché invariati per anni. Prima la nuova guida della Diocesi, con un vescovo che ha fatto della sua missione pastorale il fulcro del suo impegno; poi una nuova Amministrazione comunale, che ha portato sulla poltrona più importante della città un sindaco proveniente dalle fila cattoliche. Infine, oggi, per il più importante Ente di cerniera tra il clero e la società laica si delineano all'orizzonte nomi che solo fino a ieri sembravano impensabili.

Pubblicato il: 08/11/2004

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