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Un casello autostradale Orvieto Nord

Se ne parlerà oggi in Consiglio comunale ad Orvieto. La mozione di Forza Italia è sorretta da un migliaio di firme di adesione. Una eventualità possibile se prevarrà il buonsenso e non strategie partitiche e personalismi

foto di copertina

di Dante Freddi

Il Consiglio comunale discuterà oggi, venerdì 5 novembre, una mozione presentata dal consigliere Massimo Morcella (FI) che porrà all'attenzione degli amministratori l'eventuale apertura di un casello autostradale a nord di Orvieto.
Forza Italia ha raccolto in città oltre un migliaio di firme per sostenere questa iniziativa.

Della questione se ne parla da anni, oltre una decina.
L'ultima volta che l'argomento fu affrontato seriamente e liquidato è stato in occasione della installazione dello stabilimento Acqua Panna, che si prevedeva avrebbe appesantito il traffico attraverso Sferracavallo.
La società autostrade non ritenne economicamente proficuo l'investimento e non se ne fece nulla.
Gli anni trascorsi hanno effettivamente prodotto il traffico che si temeva ed oggi la situazione viaria nella popolosa frazione ai piedi della Rupe è insostenibile.

Certamente la Complanare risolverà in gran parte il problema, ma sarà soltanto tra molti anni e non è possibile attendere ulteriormente, anche nella prospettiva ormai prossima dell'apertura della variante di Castel Viscardo. Molto traffico pesante si assommerà all'esistente e la situazione peggiorerà, insieme al pericolo di incidenti.

Sarebbe un grave errore se l'eventuale apertura del casello Orvieto nord fosse presentata da Forza Italia come alternativa alla Complanare, perché non lo è. E sarebbe un grave errore se la maggioranza che governa il Comune ritenesse il casello in opposizione alla Complanare, perché non lo è.

Sarebbe saggio invece creare le condizioni perché Comune e Provincia si facessero portatori nei confronti di Autostrade spa di questa esigenza impellente di collegare  il traffico a nord di Orvieto più direttamente verso l'A1. La richiesta potrebbe anche venire accolta, se fosse limitata a due uscite e due entrate automatizzate, quindi con costi di costruzione e gestione non particolarmente gravosi. 

Le amministrazioni provinciale e comunale sono soggetti chiave dell'operazione, perché senza una loro espressa e chiara volontà politica non sarebbero fattibili le opere infrastrutturali che devono accogliere il traffico proveniente dal casello e che dovrebbero costrare intorno ai 2 milioni di euro.  

Comunque vada il Consiglio di venerdì la questione non potrà essere affossata con facilità, perché i problemi sono veri, riguardano la vita di ogni giorno di tanti cittadini ed aziende e meritano una soluzione tempestiva, al di là e al di sopra degli aspetti meramente politici, che in queste occasioni cruciali non dovrebbero trovare spazio. Niente demagogia, piedi per terra e buona volontà potrebbero condurre alla soluzione.

Pubblicato il: 04/11/2004

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