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Lavoro sì. Ma come?

La riforma del collocamento e le iniziative promosse dal Centro per l’Impiego di Orvieto sono sufficienti a aiutare i giovani? Un glossario per entrare in questo mondo ed 'orientarsi'

Cronaca

di Redazione

Sono già più di trecento i questionari raccolti dal Comitato pendolari orvietano. Domande, suggerimenti, una vera e propria inchiesta sullo stato dei treni u sui servizi all’utenza erogati dalle F.S.

Un quadro che denuncia lo stato di assoluta precarietà dei treni e dei servizi. Ritardi congeniti, scarsa pulizia dei treni, ma anche mancanza di sicurezza e manutenzione dei vettori. Porte chiuse e guaste, bagni sporchi, insomma un quadro che sommato all’assenza di treni in alcune fasce orarie che denuncia la grave situazione a cui quotidianamente sono sottoposti i pendolari orvietani. Non c’è più alcun treno tra le 6.08 di mattina e le 7.33, quindi, nessuna possibilità di arrivare prima delle 8 a Roma senza una levataccia. E poi che dire per il rientro serale. Tra le 21 e le 22,40 buio totale.

In compenso le F.S. hanno aumentato il costo degli abbonamenti del 10%. Ora, dopo questa nuova inchiesta che terminerà entro una decina di giorni, il Comitato pendolari avanzerà le sue proposte sia alle F.S. sia alla Regione dell’Umbria, alla Provincia di Terni e al Comune di Orvieto. Oggi alle 18,30 si avrà un primo appuntamento con il Vicesindaco Assessore ai trasporti del Comune di Orvieto Stefano Mocio. In settimana si dovrebbe avere poi un appuntamento con l’On. Katia Bellillo.

Stefano Frellicca, nuovo coordinatore dei pendolari orvietani, ha sottolineato come alcune notizie uscite sulla stampa locale relativamente ai problemi sorti sull’intercity delle 7.33 di alcuni giorni orsono, (ritardo di 55 minuti a causa di una rottura del locomotore), siano stati eccessivamente amplificati: si è parlato di panico urla e paura per un supposto deragliamento. Pur rimarcando il disservizio causato all’utenza, i toni scandalistici e spesso totalmente inventati, non aiutano certo la causa dei pendolari.

Questa mattina, lunedì 3 febbraio, l’ormai celebre IC delle 7.33 da Firenze per Roma Termini, bloccato all’altezza di Città della Pieve per cause imprecisate, veniva annunciato alla stazione di Orvieto con più di 35 minuti di ritardo.

Per i pendolari orvietani l’unica possibilità per raggiungere i luoghi di lavoro è stata quella di viaggiare in piedi, stipati come in carri merci sull’Euro nigth proveniente da Vienna e con arrivo ad Orvieto alle 7.50 che oltre alle carrozze letto ha solo tre vagoni di seconda classe. Anche questo treno è giunto comunque alla stazione di Roma Termini con oltre 20 minuti di ritardo rispetto all’orario.

Pubblicato il: 04/02/2003

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