Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Interrogatori a raffica per gli arrestati

Inerrogatori in aula e in carcere. Continuano le indagini del commissariato con le audizioni degli assuntori che starebbero per far emerergere nuovi risvolti. Il cameriere di Chiusi indagato intanto ha chiesto il dissequesrto degli 11 mila euro.

di Stefania Tomba

ORVIETO – Non un particolare trapela dagli interrogatori cui ieri mattina il gip ha sottoposto l’ex carabiniere e i due ragazzi arrestati nel blitz dell’alba di lunedì scorso. Sull’interrogatorio di garanzia fissato in carcere per W.A.D.N. e in aula per il ventunenne Z.F. e il ventitreenne D.D. è calato il segreto istruttorio.

I ragazzi, entrambi incensurati, sono sfilati uno alla volta davanti al giudice per le indagini preliminari Silverio Tafuro a partire dalle 10,30. I racconti che avrebbero fornito agli inquirenti, nell’ora a testa in cui sono stati sottoposti al fuoco di fila delle domande, restano chiusi nei cassetti del palazzo di giustizia orvietano. Massimo riserbo dunque anche sulla versione che l’ex militare – assisitito dall’avvocato Valeriano Venturi -  avrebbe fornito al giudice nella casa di reclusione di via Roma.

Intanto continuano le indagini del commissariato orvietano - guidato dal dirigente Elisa Cozza - per cercare altri collegamenti che facciano breccia su nuovi filoni dell’inchiesta. Gli inquirenti non si sbottonano più di tanto ma l’ipotesi è quella che con l’audizione degli assuntori il quadro potrà delinearsi in maniera molto più chiara.

E allora quello che poteva sembrare un traffico di spinelli dovrebbe arrivare a contemplare altri tipi di sostanze stupefacenti. Dalla capitale il trentatrenne A.R. – anche lui agli arresti e sottoposto ieri a interrogatorio - non avrebbe rifornito i giovani orvietani solamente di haschish ma anche di droghe psicoattive. In particolare coca e pasticche che i ragazzi avrebbero consumato alternadole al fumo. Intanto uno dei quattro indagati, il cameriere orvietano residente a Chiusi che nel corso delle perquisizioni era stato trovato in possesso di alcuni grammi di haschish e di 11 mila euro ha fatto richiesta in Procura - tramite il proprio legale, l’avvocato Giudo Turreni – per ottenere il dissequestro del denaro che a suo dire sarebbe di provenienza del tutto lecita: mance e risparmi. 

Pubblicato il: 28/10/2004

Torna alle notizie...