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Domani gli interrogatori degli arrestati

A dover comparire di fronte al gip ragazzi orvietani, incensurati, arrestati nel corso del blitz messo a segno alle prime luci di lunedì mattina dagli agenti del commissariato di Orvieto. Non solo fumo, ma anche cocaina, anfetamine e pasticche sarebbero transitate sul fiorente mercato tra lo Scalo, Ciconia, un istituto superiore della Rupe. Ma il traffico sarebbe arrivato anche a Perugia - dove l'ex carabiniere fino a poco tempo fa prestava servizio -  diversi paesi dell'Orvietano e del Viterbese. Presto nuovi filoni nell'indagine

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Operazione"No warning", domattina gli interrogatori. A dover comparire di fronte al gip i 3 ragazzi orvietani, incensurati, arrestati nel corso del blitz messo a segno alle prime luci di lunedì mattina dagli agenti del commissariato di Orvieto, al termine di 6 lunghi mesi di indagini. L'ex carabiniere W.A.D.N., e i 2 ragazzi dello scalo che al momento hanno ottenuto i domiciliari  - D.D. di 23 anni e Z.F. di 21 - dovranno chiarire di fronte al giudice per le indagini preliminari Silverio Tafuro le relative posizioni e responsabilità. Intanto nuovi spunti di indagine starebbero per far allargare il raggio dell'inchiesta anche verso altri generi di stupefacenti.

 

Non solo fumo, ma anche cocaina, anfetamine e pasticche sarebbero transitate sul fiorente mercato che i 3 erano riusciti a metter su all'interno del proprio giro di conoscenze tra lo Scalo, Ciconia e un istituto superiore della Rupe. Ma il traffico sarebbe arrivato anche a Perugia - dove l'ex carabiniere fino a poco tempo fa prestava servizio -  diversi paesi dell'Orvietano e del Viterbese, grazie a frequentazioni e conoscenze risalenti ai tempi recentissimi delle scuole (uno di loro fino al maggio scorso era ripetente all'ultimo anno delle superiori).

 

Altri segreti del traffico, gestito in gran parte on line, potrebbero essere contenuti proprio nei computer sequestrati nel corso della retata di lunedì. Sarà il tribunale ora a nominare il perito incaricato di analizzare tutti i dati. Giovani, incensurati, esperti delle moderne tecnologie, avevano escogitato un sistema di pagamento tramite vaglia on line per non essere colti in fragrante. Così il pagamento non avveniva mai contestualmente alla consegna della roba. Se non che gli inquirenti avrebbero ricostruito la dinamica del traffico.

 

E una volta individuati gli uffici postali - orvietani e perugini - presso i quali erano abitualmente effettuati i pagamenti al pusher romano  - A.R., 33 anni anche lui agli arresti - il giro d'affari non ha avuto più segreti. Anche 5 mila e 800 euro in un solo versamento, mica"roba" da ridere. Le perquisizioni e i sequestri degli agenti del commissariato diretto dal dirigente Elisa Cozza sono proseguiti per tutta la giornata di lunedì fino a tarda sera in diverse abitazioni tra Ciconia e lo Scalo.

 

Ancora un centinaio di grammi di haschish diviso in dosi pronto per il consumo. E proprio tra i consumatori sono molti quelli che dovranno essere ascoltati nei prossimi giorni. Una quarantina di persone si diceva all'inizio, ma dovrebbero essere molte di più. Tra loro anche minorenni. Tutte le testimonianze e gli ulteriori riscontri da effettuare saranno fondamentali per cristallizzare le posizioni dei tre arrestati e dei quattro ragazzi (tre dello Scalo, uno di Chiusi) che restano indagati.

Pubblicato il: 26/10/2004

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