E' fallita la Hamlet

CASTEL VISCARDO - Il 29 settembre è la data che segna la fine dell'esperienza imprenditoriale della confezioni Hamlet, una delle due aziende nate sulle ceneri della Ascott-Emmevi. È questa, infatti, la data impressa sul"falcone" che stabilisce la sentenza di fallimento e che ha anche provveduto alla nomina del curatore fallimentare.

Si tratta dell'avvocato Renato Ferrara che comincerà ora ad acquisire l'intera documentazione per verificare il passivo dell'azienda. La prima udienza, proprio per una sommaria verifica del passivo, è stata convocata per il prossimo 16 novembre. Sarà quella la data in cui, con ogni probabilità, ex dipendenti e fornitori esibiranno i propri crediti di fronte al tribunale di Orvieto. Per i lavoratori ci sarà un percorso agevolato poiché figureranno tra i creditori agevolati. Se le casse dell'azienda saranno completamente vuote arriverà loro in soccorso il fondo di garanzia dell'Inps che riuscirà, se non altro, a rimborsare ai lavoratori il Tfr (trattamento di fine rapporto, ndr) e le ultime tre mensilità se non erogate dall'azienda.

Il tessile resta uno dei comparti più in crisi del territorio orvietano. Già lo scorso mese di settembre la Cgil di Orvieto spiegava come fosse necessario un tavolo territoriale per discutere del piano di innovazione e sviluppo. La situazione di crisi era proprio allora avvalorata dalla cessazione di attività della Hamlet che aveva lasciato a casa i 35 dipendenti. Ed era sempre il l sindacato a rimarcare anche l'impegno profuso per accelerare le procedure legate all'attivazione degli ammortizzatori sociali, stigmatizzando il fatto che l'azienda ancora non aveva provveduto agli adempimenti di sua spettanza. I due comuni di Castel Giorgio e Castel Viscardo sono i più diretti interessati dalla grave crisi che investe il settore abbigliamento in tutto l'Orvietano.