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NOTIZIE CORSIVI

Intervento del vescovo monsignor Scanavino

Ha suscitato un vespaio di polemiche la"scelta" del nuovo cinema Corso di non proiettare l'ultimo film di Almodovar, la"Mala Education". Ma è lo stesso vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, Monsignor Giovanni Scanavino, a tirare il freno a mano delle polemiche. Le reazioni dei politici orvietani

di Stefania Tomba

ORVIETO - Ha suscitato un vespaio di polemiche la"scelta" del nuovo cinema Corso di non proiettare l'ultimo film di Almodovar, la"Mala Education". L'ultima fatica del regista spagnolo - proiettato in apertura della 57esima edizione del cinema di Venezia - non arriverà mai sugli schermi delle sale orvietane per effetto delle clausole restrittive incluse nel contratto di locazione dello stabile di proprietà della Curia Vescovile.

Insomma, niente scene caustiche in quella che fu la chiesa dell'Annunziata. Censura e libertà. Si spacca come una mela l'opinione pubblica. L'argomento è di quelli che non lascia indifferenti. Abusi sessuali nelle scuole spagnole gestite dai preti. Ma è lo stesso vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, Monsignor Giovanni Scanavino, a tirare il freno a mano delle polemiche.

Non c'è alcuna censura - afferma - la sala fa parte di un circuito collegato alla Conferenza episcopale italiana. Esiste quindi una apposita commissione che, sulla base di criteri estetici e morali, consente o meno la visione di una pellicola. Agli orvietani che vogliano farlo, resta la libertà di assistere a determinate proiezioni, che la Chiesa ritiene non consone, in altre sale".

Ad Orvieto, però, ne esistono solo due e entrambe sono sottoposte a questa sorta di controllo da parte della Cei. È Franco Raimondo Barbabella, capogruppo dello Sdi in consiglio comunale, a stigmatizzare proprio questo fatto."Personalmente sono contrario a qualsiasi tipo di divieto che impedisca la libera circolazione delle idee. Certo, in questo caso non possiamo censurare la Cei - afferma - ma dobbiamo semmai interrogarci sulla disponibilità ad Orvieto di luoghi di 'fruizione' della cultura".

Per una volta si trovano, almeno in parte, d'accordo i socialisti con Forza Italia.  Antonio Barberani, coordinatore comunale degli azzurri ritiene la regola applicata nel contratto di locazione in essere"vecchissima e desueta. Mi auguro - aggiunge - che venga riveduta in un'ottica di maggiore libertà. Pur nel pieno rispetto dei valori cattolici penso che sia difficile trarre un insegnamento morale negativo da un'opera d'arte".

A non sentirsi censurati sono i gestori del Cinema Corso."Riteniamo questa pellicola volgare - afferma Paolo Ferretti - ed inoltre il film non può definirsi censurato. Agli orvietani è offerta la possibilità di vedere Almodovar a Montefiascone. Polemica inesistente allora? Certo è che non tutti i politici contattati sono stati disposti a dire la loro.

Pubblicato il: 12/10/2004

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