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È stata l'eroina a stroncare il trentenne di Sugano

Gli inquirenti non lasciano spazio a dubbi sulla causa che intorno alle 15 di sabato pomeriggio ha condotto il giovane di Sugano alla morte. Una dose letale di eroina che il trentenne,  già coinvolto in vicende legate al traffico e consumo di stupefacenti, si è iniettato in vena intorno alle 15 del pomeriggio.

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di Stefania Tomba

Gli inquirenti non lasciano spazio a dubbi sulla causa che intorno alle 15 di sabato pomeriggio ha condotto il giovane di Sugano alla morte. Una dose letale di eroina che il trentenne,  già coinvolto in vicende legate al traffico e consumo di stupefacenti, si è iniettato in vena intorno alle 15 del pomeriggio. Avrebbe compiuto 30 anni a giorni, era disoccupato e lavorava saltuariamente come operaio nelle ditte edili della zona. Viveva a Sugano insieme alla nonna novantenne, orfano dei genitori.

Ed è stata così la nonna a notare intorno alle 19 l'assenza del giovane dall'abitazione e la porta del bagno chiusa a chiave dall'interno. La donna spaventata ha chiamato in aiuto una vicina che ha allarmato immediatamente i carabinieri della stazione di Porano intervenuti sul posto insieme ai militari del nucleo operativo della compagnia di Orvieto, che conducono attualmente le indagini. Sono stati i militari a sfondare la porta.

Il ragazzo era riverso a terra con la siringa e il cucchiaio che gli erano stati necessari a mettersi in vena l'ultima dose. Immediate sono scattate le indagini tese ad identificare lo spacciatore, probabilmente locale, che avrebbe ceduto la dose al giovane orvietano. Intanto i militari hanno proceduto ad ascoltare i familiari e alcuni conoscenti del ragazzo.

Sfiorato dalla maxi operazione anti droga del dicembre 2002 che portò all'emissione di ventisei ordini di custodia cautelare a carico di altrettanti ragazzi sospettati dalle forze dell'ordine di essere dediti all'attività di spaccio, il trentenne era già noto alle forze dell'ordine. A seguito di quegli interrogatori, infatti, che allargarono l'inchiesta ad un'altra ventina di soggetti, il ragazzo venne denunciato a piede libero e segnalato alla Prefettura come assuntore.

A due anni dall'operazione Cahos le indagini preliminari sono ancora alle prese con le trascrizioni delle numerose intercettazioni telefoniche. Ora, salvo ulteriori rinvii, il 18 ottobre prossimo dovrebbe concludersi l'incidente probatorio per stabilire l'eventuale rinvio a giudizio dei ragazzi indagati. Intanto, nell'ultimo anno, quattro delle persone coinvolte a vario titolo in quella maxi inchiesta sono già morte.

Pubblicato il: 10/10/2004

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