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I costi dello smaltimento dei rifiuti peseranno pesantemente sui cittadini

Lo scenario che si presenta per i comuni dell'Orvietano con l'introduzione della tariffa unica fa prevedere consistenti rincari del servizio di smaltimento. Il costo si potrebbe addirittura tripolicare. La partita si gioca in Regione

ORVIETO - Decisiva, oltre che delicata, la partita che si giocherà presto in Regione sullo smaltimento dei rifiuti speciali. È questo l'ultimo tassello mancante all'attuazione del piano regionale dei rifiuti destinato a portare con sé inevitabili ricadute economiche a pioggia sui Comuni dell'Orvietano.

A far traballare le casse malmesse degli enti locali - a partire già dai bilanci di previsione 2005 -  saranno più soltanto i tagli previsti dalla Finanziaria ma, a quel punto, anche le nuove tariffe uniche provinciali che entreranno in vigore a partire dalla prevista revisione Ato sui prezzi per lo smaltimento dei rifiuti. Addio agevolazioni per il Comune di Orvieto e per il suo comprensorio: la strada è in larga parte segnata. Per entrare in plausibili scenari futuri basterà pensare alla vicenda che ha interessato la gestione delle risorse idriche.

Insomma: dal"caro acqua" di quest'anno al"caro rifiuto". Questo a parole, con i numeri, invece, suona pressappoco così. La tariffa provinciale per lo smaltimento dei rifiuti è attualmente di 51,71 euro a tonnellata che diventano 58,96 per quelli speciali (inerenti alle lavorazioni nel preselettore ternano). Il Comune di Orvieto, per effetto di una serie di accordi legati alla presenza sul territorio dell'impianto de"le Crete", paga  all'incirca un terzo: una tariffa pari a 19,51 euro a tonnellata.

I Comuni del comprensorio pagano invece, sempre per effetto delle agevolazioni, una tariffa pari a 20,93 euro a tonnellata. L'omologazione delle tariffe - sempre che non venga adottata una soluzione intermedia - rischia di far triplicare le spese di smaltimento dei Comuni. Un piccolo comune come Allerona passerebbe dagli attuali 42 mila 837 euro ad una cifra che si aggira intorno ai 128 mila 510 euro. Somma che andrà certamente a ferire la voce di spesa complessiva dell'amministrazione, pari a 1 milione 187 mila e 320 euro.

A quel punto la parola d'ordine sarà tagliare le spese per i servizi cosiddetti non essenziali e/o aumentare spropositatamente le"bollette" che i cittadini pagheranno per lo smaltimento. Il trattamento di riguardo di cui hanno beneficiato fino a questo momento il Comune di Orvieto e quelli del comprensorio, era inoltre strettamente legato all'attività a pieno ritmo della discarica. Un impianto industriale sotto utilizzato - a causa del minor conferimento di rifiuti - diventa economicamente insostenibile: le economie di scala non sono più attuabili e crescono i costi di funzionamento e manutenzione. Inevitabilmente, i costi crescono e si abbattono sulle tariffe a carico dei Comuni. Alcuni suggeriscono di uscire dall'impasse attraverso una diversificazione delle attività imprenditoriali, vale a dire progetti per il trattamento di rifiuti speciali non tossici e la produzione di energia alternativa.

Pubblicato il: 07/10/2004

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