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Lavoratori in nero nelle maglie della Finanza

  Diretti dal tenente Aniello De Vita, e sotto la direzione dal comandante provinciale di Terni Luca Patrone, i finanzieri avrebbero riscontrato significative irregolarità, soggette a pesanti sanzioni, nelle registrazioni di impiegati ed operai sul libro matricola di un datore di lavoro operante in uno specifico settore terziario

cronaca

di Simona Coccimiglio

Sette lavoratori impiegati in nero nell'Orvietano.

Questo il bilancio dei controlli della Guardia di Finanza di Orvieto contro il lavoro sommerso nel mese di settembre.

Diretti dal tenente Aniello De Vita, e sotto la direzione dal comandante provinciale di Terni Luca Patrone, i finanzieri avrebbero riscontrato significative irregolarità, soggette a pesanti sanzioni, nelle registrazioni di impiegati ed operai sul libro matricola di un datore di lavoro operante in uno specifico settore terziario.

I sette "irregolari" sono stati colti in piena attività che la Guardia di finanza aveva sottoposto ad un preventivo monitoraggio calibrato in base al settore di intervento.

Nell'arco degli ultimi dodici mesi le operazioni di controllo, effettuate dai militari, avevano portato ad individuare venti posizioni irregolari, fra impiegati, operai e manovali.

Nel mirino dei controlli, partiti secondo direttive ministeriali su indicazione del comando provinciale di Terni, esercizi commerciali, aziende edili ed agricole.

Tutti i settori, da quello primario a quello terziario, erano stati presi in rassegna dai finanzieri alla ricerca sulla Rupe e nei paesi dell'Orvietano di redditi sconosciuti al fisco.

"Il dato numerico - sottolineano le Fiamme gialle - oltre ad innestarsi in un settore ad alta rilevanza strategica per l'azione di governo e del corpo, assume una considerevole connotazione tributaria soprattutto per la rigorosa sanzione prevista".

Pubblicato il: 06/10/2004

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