Abusi sulle figlie, alla sbarra

di Simona Coccimiglio

ORVIETO - Potrebbe essere decisiva l'odierna udienza del processo che vede imputato un cinquantenne orvietano con l'accusa di violenza sessuale sulle sue due figlie minorenni.

Un processo - che prosegue a porte chiuse e con l'obbligo imposto dal presidente del tribunale di non rivelare alcun particolare ai giornali - di cui oggi potrebbe essere scritto l'ultimo atto.

Con una sentenza che metterebbe finalmente la parola fine su una spiacevole e drammatica vicenda giudiziaria.

Nel corso dell'ultima udienza avevano reso la propria testimonianza in aula il primario di Ostetricia dell'ospedale di Orvieto e un suo assistente che hanno sottoposto le due bambine - che all'epoca dei fatti avevano cinque e sette anni - ad un controllo medico dopo la denuncia presentata ai carabinieri.

In una precedente udienza era stata ascoltata la deposizione, in qualità di teste, di una ginecologa le cui parole avrebbero lasciato spazio alle accuse sostenute dal pubblico ministero.

La dottoressa aveva visitato le due bambine e  mentre su una di loro non era stata riscontrata la benché minima traccia di violenza, sull'altra erano stati rinvenuti dei segni - è probabile si tratti di ematomi -  che potrebbero risultare compatibili con l'ipotesi dell'accusa.

L'imputato, su cui grava il peso di un'accusa infamante, continua a professare la propria innocenza mentre i suoi legali ipotizzano apertamente che all'origine della grave e delicata vicenda giudiziaria risiedano i problemi esistenti nel rapporto tra i due coniugi.