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Una carta di identità per le Doc: primi risultati a sei mesi dalla sperimentazione

Sono 109 le aziende in Italia e all'estero che commercializzano le Doc Orvieto e Rosso Orvietano. Le ha individuate il Consorzio tutela dei vini di Orvieto che, a 6 mesi dall'applicazione del decreto ministeriale sulla tracciabilità, stila ora un primo bilancio dell'attività di controllo e monitoraggio svolta nella filiera produttiva delle Doc orvietane

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Sono 109 le aziende in Italia e all'estero che commercializzano le Doc Orvieto e Rosso Orvietano. Le ha individuate il Consorzio tutela dei vini di Orvieto che, a 6 mesi dall'applicazione del decreto ministeriale sulla tracciabilità, stila ora un primo bilancio dell'attività di controllo e monitoraggio svolta nella filiera produttiva delle Doc orvietane.

Il procedimento consentirà in un paio di anni di creare una carta di identità del vino in grado di garantire il consumatore, in qualsiasi parte del mondo acquisti, sull'origine del prodotto. Da un semplice codice apposto sulla bottiglia sarà possibile risalire dal punto vendita all'imbottigliamento, fino alla cantina e al vigneto.

Dal 1° aprile ad oggi sono state concesse 452 autorizzazioni all'imbottigliamento per oltre 53 mila ettolitri di vino. Sono stati sottoposti a verifica 360 ettari di vigneto iscritto all'albo delle doc e per 150 ettari è stata verificata la massima resa di uva per ettaro, con riferimento al disciplinare di produzione. Si apre ora la fase di controllo nelle cantine di vinificazione: agli ispettori consortili è affidato il compito di prelevare campioni nella fase di produzione ed elaborazione del vino per i relativi esami chimico-fisico e organolettici. E potranno anche rilevare la rispondenza quantitativa del prodotto ottenuto rispetto alle ricevute delle uve.

Siamo operativi da 6 mesi - afferma il direttore del Consorzio, Gianni Chiasso - poco tempo per stilare un bilancio anche in considerazione del fatto che non esistono precedenti esperienze in merito. Tuttavia in base ai risultati fin qui ottenuti il piano dei controlli si è ben inserito nelle attività delle aziende senza causare impedimenti operativi".

Questo anche, precisa il direttore, grazie alla collaborazione con tutti gli Enti preposti e in particolar modo con l'Ispettorato centrale repressione frodi di Perugia. I controlli che sta effettuando il Consorzio, su incarico del Ministero, assumono in questa fase un carattere sperimentale e hanno il compito di evidenziare i punti di forza e di debolezza del decreto.

L'obiettivo della tracciabilità tuttavia è chiaro.La difesa delle nostre produzioni è oggi più che mai indispensabile - afferma Chiasso -  e passa attraverso la consapevolezza delle regole e la certificazione della qualità prodotta. Per questo sono certo che l'impegno economico e di risorse umane che espone il Consorzio possa giustificare e ricompensare in futuro tutti gli utilizzatori delle Doc". 

Pubblicato il: 03/10/2004

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