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''Voglio espiare il mio peccato''

ORVIETO -"Voglio espiare il mio peccato". Con questo animo Silvano Sabatini -  che nulla ricorda di quella tragica mattina - si predispone ad affrontare la condanna a 22 anni assegnatagli dal gup del tribunale di Orvieto. I fotogrammi della sua memoria si interrompono alla sera precedente il delitto. La verità di Sabatini dunque sarebbe una verità indotta. Questo quanto emerge dal racconto dell'avvocato difensore.

Dopo il tentativo di suicidio Sabatini restò in coma per 8 giorni e, trasferito dal San Camillo al carcere di via Roma, subì un versamento pleurico per cui venne nuovamente ricoverato e operato per la seconda volta. In un anno avrebbe subito altri due interventi ed è rimasto paralizzato ad un braccio. Dalla scorsa primavera sta uscendo faticosamente da una profonda depressione e versa in uno stato di rammarico e rabbia per quello che è accaduto e gli è accaduto. Agli psichiatri pare abbia confidato:"Prego tutti i giorni per Mara e chiedo perdono a mia figlia e ai miei suoceri".

Pubblicato il: 28/09/2004

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