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Fiori bianchi per Beatrice

Sono stati i bambini, ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Ciconia, a confortare il dolore del papà e della mamma della piccola Beatrice, la bimba di appena due anni e mezzo soffocata sabato sera da un brandello di palloncino ingerito durante la festa di compleanno di un amichetto.

di Stefania Tomba

ORVIETO - Sono stati i bambini, ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Ciconia, a confortare il dolore del papà e della mamma della piccola Beatrice, la bimba di appena due anni e mezzo soffocata sabato sera da un brandello di palloncino ingerito durante la festa di compleanno di un amichetto. Tanti bambini composti e increduli a cui i grandi hanno dovuto spiegare l'inspiegabile. Spiegare come mai Beatrice li saluta e se ne va lontano dentro una piccola cassa bianca. Per lei fiori semplici, bianchi - i più profumati - offerti dalla mamma, dal papà, dal fratellino e da tanti parenti e tanti amici della giovane coppia.

Una cerimonia essenziale e di grande contegno, senza troppe parole."Impossibile parlare davanti ad una bara bianca". Così l'incipitit della breve omelia del sacerdote. E' toccato a Don Augusto Passeri trovare quelle parole. E spiegare allo strazio di due genitori che quella piccola era"un fiore che non si doveva sciupare"."E' tornata tra gli angeli - ha insistito - e tra gli angeli sarà il vostro custode". Poi il silenzio, un lungo silenzio."Per non disturbare" - come ha detto il parroco - per non aggiungere dolore al dolore.

Al termine della breve funzione la piccola cassa bianca ha percorso di nuovo la navata della chiesa ed ha sostato sul sagrato solo per pochi minuti. Qui abbracci, fiori, dolore e lacrime. Non corone e mazzi. Gli amichetti hanno voluto donare a Beatrice, dalle loro mani, ognuno il proprio fiorellino e sistemarlo personalmente sulla cassa quando già era deposta sul carro per il viaggio. L'hanno accompagnata i genitori, i parenti e gli amici in un lungo corteo verso il cimitero. Si è compiuto così un destino tanto breve e assurdo. Per la piccola Beatrice e per la coppia che, pur così giovane, piange per la seconda volta la perdita di un figlio. L'ultima disgrazia si era consumata appena sette mesi fa quando i due persero un bimbo di appena sei mesi a causa di una brutta infezione. Una tragedia che si ripete e lascia attonita una intera comunità. Quella di San Faustino dove si stava svolgendo la festa, quella di Ciconia dove la famiglia nel giugno scorso si era trasferita dal borgo di Titignano. E tutta una città che si stringe simbolicamente attorno ad un dolore che non può trovare conforto. La scomparsa della piccola intanto è stata definitivamente archiviata come morte accidentale da parte degli inquirenti. Una tragica fatalità. Al punto che la magistratura non ha ritenuto di non dover disporre l'autopsia sulla piccola salma restituita, sin dalle ore immediatamente seguenti al decesso, alla famiglia.

Pubblicato il: 28/09/2004

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