In manette il palo della rapina alle poste
Il “palo” di Luciano Cerchi, il 51enne romano che nello scorso mese di luglio aveva approfittato di una licenza premio dal carcere di Orvieto per trafugare sotto la minaccia di un taglierino 800 euro dalle casse dell’ufficio postale del paese dell’alto Orvietano, era il figlio Massimiliano. Trentadue anni, incensurato
di Stefania Tomba
ORVIETO – In manette il secondo uomo della rapina alle poste di Parrano. Il “palo” di Luciano Cerchi, il 51enne romano che nello scorso mese di luglio aveva approfittato di una licenza premio dal carcere di Orvieto per trafugare sotto la minaccia di un taglierino 800 euro dalle casse dell’ufficio postale del paese dell’alto Orvietano, era il figlio Massimiliano. Trentadue anni, incensurato. L’hanno incastrato i tabulati telefonici del suo cellulare dai quali è emerso che nel giorno della rapina padre e figlio si erano spostati di pari passo. Una sorpresa per i Carabinieri di Orvieto con i quali in un primo momento l’uomo aveva iniziato addirittura a collaborare fornendo il numero di cellulare del padre ai tempi in cui era ricercato. E’ così che Luciano Cerchi, che conta una a sfilza di una quindicina di precedenti per rapina, tornò in carcere i primi di settembre. Nella sera di venerdì scorso l’ha raggiunto anche il figlio.
Pubblicato il: 28/09/2004