Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

I diesse chiedono impegno sulla questione uranio impoverito

Presentata una mozione in cui si chiede la costituzione di un osservatorio permanente, in ricordo della battaglia di Stefano Melone e della sua famiglia 

foto di copertina

Il gruppo consiliare dei diesse ha presentato una mozione in cui si chiede al Consiglio di iimpeganre il sindaco e la Giunta ad "istituire un osservatorio permanente inerente al problema uranio in ricordo di Stefano Melone, per porre in essere iniziative volte "al riconoscimento della causa di servizio per i militari deceduti e di conseguenza al risarcimento delle vittime da parte dello Stato; ad aiutare economicamente i militari colpiti da gravi malattie per le cure a cui devono sottoporsi.; ad impegnarsi politicamente per mettere al bando tutte le armi all'uranio".
Questo il testo integrale della mozione.

Oggetto: Uranio impoverito, una tragedia annunciata

CONSIDERATO CHE,
la " Sindrome dei Balcani" continua a mietere giovani vittime, ultima Luca Sepe, caporal maggiore dell'esercito,. 24 anni, morto il 13 luglio u.s. a causa del linfoma di Hodgkin. Altri 300 militari impegnati in varie missioni di guerra stanno lottando contro malattie incurabili.
Il destino di questi militari è legato alla drammaticità delle vicende relative agli effetti devastanti sulla salute dei nostri soldati a causa dell'uranio impoverito presente nei proiettili ed esplosivi utilizzati nei Balcani, in Iraq e in altre zone di guerra.

PRESO ATTO CHE,
La Commissione difesa del Senato il 15 settembre 2004 ha votato all'unanimità l'istituzione della commissione che indagherà sulle morti e le malattie dei soldati e dovrà assumersi la responsabilità di un'indagine conoscitiva seria, promuovendo tutte le audizioni necessarie ad acquisire gli elementi di conoscenza indispensabili in materia, senza predeterminazione alcuna da parte degli Stati maggiori e del Governo.
La Commissione dovrà accertare le responsabilità per le tantissime morti da uranio impoverito di nostri soldati nelle precedenti missioni militari all'estero e dovrà fare chiarezza sull'utilizzo di armi con uranio impoverito nei poligoni militari, a tutela anche della popolazione civile.
Queste armi sono una mostruosità che continua a seminare morte a distanza di anni.
In Iraq, nel corso dell'ultima invasione, sono state utilizzate in numero spropositato  lasciando sul terreno migliaia di tonnellate di uranio: un'ipoteca di morte per il martoriato popolo iracheno e una minaccia per i nostri stessi militari che partecipano a questa guerra sciagurata.

APPURATO CHE,
a tutt'oggi le famiglie di questi militari colpiti da malattie incurabili da uranio impoverito, sono state dimenticate dallo Stato, vogliamo ricordare i nomi dei trenta militari deceduti, perché almeno rimangano agli atti del Comune:
GIUSEPPE PINTUS, SALVATORE VACCA, ROBERTO BUONINCONTRO, SERGIO CECCHETTIN,.UMBERTO PIZZAMIGLIO, EMILIANO GRIMALDI, VALERIO CAMPAGNA, ANDREA ANTONACI,.STEFANO CECCARINI, ALVARO MARINI, ANTONIO VARGIN, CRESCENZO D'ALINCANDRO, STEFANO MELONE, ANTONIO FOTIA, RONALDO COLOMBO, CESARE BOSCANIO, FABIO PORRU, CORRADO DI GIACOBBE, ANTONIO MILANO, VALERY MELIS, SERGIO D'ANGELO, LUCIANO FALSARONE, MASSIMO MEDDA, SALVATORE CARBONARO, GIANNI PAEDDA, ALESSANDRO GAROFANO, MAURIZIO SERRA, FABRIZIO VENABREA, GIUSEPPE BENEDETTI, LUCA SEPE.

CONSIDERATO CHE,
il lavoro svolto dalla Commissione Mandelli è stato fallimentare, perché si è trattato di una "commissione di parte" nominata dal responsabile della vicenda dell'uranio, cioè il Ministero della difesa.

Adesso, la nuova Commissione, dovrà dimostrare di essere un organismo "super partes" e dovrà dare in breve tempo risposte a tutte quelle famiglie da troppo tempo dimenticate.

CONSIDERATO CHE,
La mancata informazione ai nostri reparti di norme di protezione e l'utilizzo degli stessi in zone colpite da armi all'uranio durante tutta la campagna di Bosnia e nei primi 5 mesi nel Kossovo ( così come in Somalia) senza che venissero messi in atto provvedimenti di protezione ha sicuramente aumentato i rischi dei nostri soldati.
Infine, non va sottaciuta la problematica dell'uso e della sperimentazione delle armi all'uranio nei nostri poligoni, con particolare riferimento a Nettuno e Monteromano, ma il problema sussiste anche per altri poligoni come Salto di Quir, Teulada, Altamura.
Un altro pericolo incombente deriva dalla conservazione di queste armi in depositi delle forze armate.

Per quanto messo in evidenza il Consiglio IMPEGNA il Sindaco e la Giunta ad istituire un osservatorio permanente inerente al problema uranio in ricordo di Stefano Melone, per porre in essere iniziative volte:

a) Al riconoscimento della causa di servizio per i militari deceduti e di conseguenza al risarcimento delle vittime da parte dello Stato;
b) Ad aiutare economicamente i militari colpiti da gravi malattie per le cure a cui devono sottoporsi;
c) Ad impegnarsi politicamente per mettere al bando tutte le armi all'uranio.

Gruppo Consiliare
Democratici di Sinistra

Orvieto, 20 settembre 2004

Pubblicato il: 22/09/2004

Torna alle notizie...