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Oggi, forse, la sentenza per l'omicidio di Casa Perazza

La sentenza dell'omicidio di Casa Perazza potrebbe arrivare nel tardo pomeriggio di oggi. Alle 16 si apre il processo dibattimentale, con rito abbreviato, a carico di Silvano Sabatini, l'uomo che nel dicembre del 2002 ha ucciso con trentacinque coltellate la moglie Mara Cicala, davanti agli occhi della loro figlioletta.

di Stefania Tomba

La sentenza dell'omicidio di Casa Perazza potrebbe arrivare nel tardo pomeriggio di oggi. Alle 16 si apre il processo dibattimentale, con rito abbreviato, a carico di Silvano Sabatini, l'uomo che nel dicembre del 2002 ha ucciso con trentacinque coltellate la moglie Mara Cicala, davanti agli occhi della loro figlioletta. Di fronte al gup del Tribunale di Orvieto per l'operaio 34enne di San Venanzo potrebbe valere la seminfermità mentale, alla luce dell'assenza del movente e sopratutto sulla scorta delle perizie psichiatriche assunte agli atti.

E' quello che chiede la difesa dell'omicida sostenuta dall'avvocato Carlo Bizzarri."Tutto il complesso delle indagini - sostiene l'avvocato Bizzarri - evidenzia, a mio avviso, che la genesi del fatto è nella patologia del mio assistito". La mano di Sabatini, insomma, al momento del delitto sarebbe stata mossa da una volontà malata e non malvagia. Queste le motivazioni che potrebbero far risolvere il gup addirittura ad assolvere Sabatini per un totale vizio di mente. L'alternativa sarebbe la seminfermità mentale che potrebbe assegnare all'operaio una pena non elevata da scontare - come auspica la difesa - nel carcere di via Roma.

Dal San Camillo dove era stato ricoverato, quando, immediatamente dopo il delitto, tentò il suicidio, l'operaio trascorse un primo periodo di reclusione al Regina Coeli e da qui venne successivamente trasferito ad Orvieto. Quanto alle sue attuali condizioni il legale che lo assiste parla di un uomo che si sta adeguando alla sua nuova condizione."Si sta compattando" - dice l'avvocato Bizzarri in gergo tecnico - e lentamente comincia a superare la forte depressione che lo ha colpito".

Intanto i genitori e la sorella della vittima, che si sono costituiti parte civile affidandosi alla curatela dell'avvocato Manlio Morcella, si accingono a chiedere una pena adeguata ed un risarcimento."Non c'è sentenza che consentirà di raggiungere un indennizzo pari al danno inflitto dalla perdita di un così fondamentale affetto per un padre, una madre, una sorella, una figlia" - lo premette a qualsiasi tipo di richiesta l'avvocato Morcella. Secondo il quale il dibattimento di oggi verterà in modo decisivo sulla concessione o meno della seminfermità mentale di Sabatini.

Al di là di quanto verrà deciso dal gup la difesa delle parti civili si aspetta una sentenza"che dia ragione della straordinaria gravità dei fatti commessi". 

Pubblicato il: 15/09/2004

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