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Buona la prima orvietana del Festival Valentiniano

Il Direttore Frajese vince ancora la scommessa di portare ad Orvieto la grande musica da camera; il concerto che ha aperto la terza edizione del suo"Festival Internazionale Valentiniano" ha letteralmente entusiasmato gli spettatori che hanno impegnato tutti i posti del Ridotto del Teatro Mancinelli.

Cultura

foto di copertina

di Enrico Sabatini
Il Direttore Frajese vince ancora la scommessa di portare ad Orvieto la grande musica da camera; il concerto che ha aperto la terza edizione del suo"Festival Internazionale Valentiniano" ha letteralmente entusiasmato gli spettatori che hanno impegnato tutti i posti del Ridotto del Teatro Mancinelli.

Nelle scorse edizioni il Festival era stato inaugurato dal prestigioso"Trio di Parma" che per due volte aveva convinto in pieno; quest'anno Frajese si è affidato ad un altro trio, più inconsueto: Isabel Gentile (soprano), Roberto Abbondanza (baritono) e Riccardo Cambri (pianista) ma identica è stata la fragorosa accoglienza degli appassionati orvietani che hanno mostrato di apprezzare un programma intellettualmente impegnativo come quello presentato. Per oltre un'ora e trenta di musica, i tre artisti hanno confezionato delle perle musicali una più brillante dell'altra, ammaliando tutti i presenti e lo stesso Maestro Frajese, visibilmente soddisfatto della loro prestazione. Nella prima parte del récital vocale sono stati eseguiti 12 Lieder del compositore austriaco Hugo Wolf, autore poco battuto in Italia ma celeberrimo nei paesi di lingua tedesca; si tratta di liriche per voce e pianoforte di particolare intensità nelle quali il testo poetico di autori misconosciuti è musicato con grande perizia dal compositore austriaco che dà vita ad affreschi musicali brevi ma profondamente espressivi.

Il baritono Roberto Abbondanza è una delle voci nel suo ruolo più ricercate del panorama lirico ma è altresì l'unico interprete italiano di rilevanza internazionale della letteratura liederistica di Wolf; la sua esecuzione è stata particolarmente apprezzata per la straordinaria comunicativa di cui erano permeati i Lieder che, di volta in volta, hanno preso forma concreta mediante una tecnica vocale di primissimo ordine.

Isabel Gentile, soprano dalla apprezzata carriera pucciniana (in molti la ricordano ancora splendida interprete di"Mimì" al Festival di Spoleto di qualche anno fa) ha dato sfoggio di una sensibilità interpretativa toccante usando a profusione alcuni virtuosismi tecnico-vocali, come il suggestivo effetto di"filato" (il canto intonato a bassissimo volume) che ha adoperato nell'intimo Lieder"Gebet".

Il giovane pianista Riccardo Cambri (unico orvietano chiamato dal Maestro Frajese nella sua kermesse per il secondo anno consecutivo) ha con molta intelligenza musicale servito le due voci di un sostegno strumentale equilibrato, misurato e appassionato ma mai inopportuno; sotto le sue dita si sono materializzati i sentimenti più vivi e disparati suggeriti dai suoni composti da Wolf dimostrando una particolare predisposizione per il repertorio tardo-romantico (negli ultimi anni, difatti, si è affermato, come solista al pianoforte, quale interprete italiano di riferimento delle musiche di Debussy).

La seconda parte era formata da brani più scanzonati e divertenti, che appartengono alla tradizione delle"Romanze italiane" di fine ottocento; musiche di Angelelli, Cordara, Maggi e Tosti, veramente graziose e leggere e giustamente interpretate dal trio Abbondanza-Gentile-Cambri con spensierata ironia. Il Maestro Frajese si è unito alla convinta richiesta del pubblico di eseguire alcuni fuori-programma ed al termine del concerto ha pubblicamente elogiato gli artisti per l'eccellente qualità offerta.

Pubblicato il: 15/09/2004

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