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Vendemmia, manca la manodopera

Lanciano l'allarme gli imprenditori agricoli orvietani a caccia di manodopera locale o straniera per l'imminente vendemmia. Un appuntamento che si rinnova quest'anno con un certo ritardo dovuto alle "basse" temperature estive che hanno rallentato la maturazione degli acini. Il livello qualitativo del vino dovrebbe comunque essere buono

Economia

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di Simona Coccimiglio

Agricoltura, mancano i braccianti.

Lanciano l'allarme gli imprenditori agricoli orvietani a caccia di manodopera locale o straniera per l'imminente vendemmia.

Un appuntamento che si rinnova quest'anno con un certo ritardo dovuto alle "basse" temperature estive che hanno rallentato la maturazione degli acini.

Il livello qualitativo del vino dovrebbe comunque essere buono.

Questa almeno la previsione degli esperti i quali tuttavia, prima di sbilanciarsi definitivamente, attendono di verificare i risultati delle analisi dei primi campioni di mosto.

Sono molte, intanto, le domande dei titolari delle aziende agricole pervenute al centro per l'impiego di Orvieto per la raccolta dell'uva.

"Ma a rispondere - affermano - sono solo pochi lavoratori stranieri.

Il mercato del lavoro è cambiato e i giovani alla ricerca di impiego si rivolgono ad altri tipi di attività stagionali. Senza contare che la meccanizzazione delle operazioni di potatura e raccolta, nelle aziende agricole medio - grandi, ha fatto sì che la richiesta di certe mansioni diminuisse sensibilmente.

Molti imprenditori hanno infatti rinunciato alla manodopera sostituendola con le moderne macchine vendemmiatrici".

Il problema della reperibilità di "operai comuni" in agricoltura comunque resta e in altri periodi dell'anno.

"In estate - fanno sapere le associazioni di categoria - per la raccolta del tabacco e dell'uva, in autunno per la raccolta delle olive. Un tempo era più semplice reperire stranieri disponibili a questo tipo di attività".

La carenza di manodopera veniva sopperita grazie all'utilizzo di operai provenienti dai paesi extracomunitari.

Oggi, la maggiore rigidità delle normative attualmente in vigore per il flusso di cittadini stranieri dai vari paesi d'origine determina una notevole diminuzione del loro arrivo in Italia.

"La questione delle quote di ingresso - sottolineano le associazioni degli agricoltori - per i lavoratori stagionali da inserire presso le imprese è tutt'altro che risolta.

Siamo tuttora in attesa dell'attuazione del decreto per i flussi migratori di quest'anno.

E questo fa sì che le richieste di operai per l'imminente vendemmia rimangano inascoltate.

Speriamo che il sistema cambi e al più presto venga trovata la soluzione ad un problema che attanaglia un intero settore".

Alla carenza di manodopera stagionale si aggiunge la scarsa presenza di operai specializzati.

"Mancano soprattutto persone addette alla guida dei trattori agricoli ed alla potatura.

E questo - concludono le associazioni di categoria orvietane - è un ulteriore disagio per l'attività di molti dei nostri associati".

 

Pubblicato il: 07/09/2004

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