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È bufera sulla Confcommercio orvietana

Stigmatizzata l'intrusione di chi senza titolo rilascia commenti e diffonde comunicati a nome dell'Associazione

Economia

di Simona Coccimiglio

"Un'incontrollata e deplorevole diffusione di dichiarazioni e comunicati a nome della nostra associazione di categoria da parte di chi non aveva né prerogativa né potere per farlo ha causato una pericolosa commistione di ruoli che non ha nessun motivo di esistere".

È bufera sulla Confcommercio orvietana.

E le parole del direttore di Terni, Leandro Porcacchia, non lasciano spazio a dubbi.

"In assoluta conformità al meccanismo statutario si stanno prendendo in esame alcuni provvedimenti "disciplinari" nei confronti di un componente della Confcommercio di Orvieto".

Si tratterebbe di una sorta di sospensione per un "dirigente" colpevole di aver esternato posizioni individuali a nome dell'intera associazione su questioni che andrebbero ben al di là del caro prezzi, della crisi del turismo e delle vendite sulla Rupe.

E che spesso e volentieri riguarderebbero la politica. "L'aumento dei prezzi, il calo degli acquisti.

Questioni urgenti - precisa Porcacchia - da sempre alla nostra attenzione.

Il presidente orvietano Giuseppe Santi, espressione di una precisa categoria merceologica (quella alimentare, ndr) non si è mai detto contrario al blocco dei prezzi fino a gennaio. Le resistenze che ha manifestato trovano giustificazione in una serie di motivazioni ben più profonde di quelle espresse da chi ha distorto il senso delle sue parole".

Della possibilità di "congelare" i prezzi Confcommercio parlerà presto ad Orvieto in un'assemblea da cui qualche suo componente potrebbe già essere stato escluso.

Pubblicato il: 06/09/2004

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