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Il Mancinelli si fa in 4 per gli spettatori: le stagioni

Una stagione che si divide in quattro. Una alchimia di qualità che mette a frutto i 12 anni di esperienza che hanno portato il Teatro Mancinelli ad essere uno dei palcoscenici del centro Italia più apprezzati per la tipologia degli spettacoli proposti

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO -  Una stagione che si divide in quattro. Una alchimia di qualità che mette a frutto i 12 anni di esperienza che hanno portato il Teatro Mancinelli ad essere uno dei palcoscenici del centro Italia più apprezzati per la tipologia degli spettacoli proposti. Una stagione che è stata presentata ieri mattina nell'affrescato foyer del Teatro. Insieme al sindaco di Orvieto Stefano Mocio e al direttore del Teatro Enrico Paolini anche Enrico Petrangeli presidente uscente della Associazione TeMa, gli assessori competenti in materia di Comune (Teresa Urbani), Provincia (Carlo Ottone) e Regione (Maria Prodi). Poi anche l'altro"pezzo" del cartellone: quello di Massimo Achilli in rappresentanza del Laboratorio Teatro Orvieto. Quattro temi (Narrazioni senza tempo, Attrazioni in movimento, Migrazioni di memoria, Tentazioni in allegria) che si intersecano fra di loro, frutto della collaborazione tra Tema e Laboratorio Teatro, disegnano l'architrave della stagione 2004-2005 nella quale saranno contenuti i 28 allestimenti teatrali.

Si tratta di una stagione che fa della eterogeneità e della varietà il suo elemento vincente - afferma Petrangeli della TeMa - In dodici anni siamo stati capaci di raccogliere i diversi gusti degli spettatori comprendendo quale equilibrio raggiungere nella realizzazione del cartellone". La diversificazione non passa solo per i temi (prosa classica, innovazione, divertimento-attrazione) ma anche per i luoghi di svolgimento"Ci sarà l'alternanza già sperimentata - afferma Paolini - tra il Mancinelli e la Sala del Carmine". Il cartellone da anche ampio spazio ai giovani, sia in termini di interpreti che di spettatori."I prezzi dei biglietti del teatro emergente sono appetibili per tutte le tasche - afferma Massimo Achilli - questo poiché riteniamo giusto dare la possibilità a tutti di vedere le molte giovani leve del teatro italiano".

Il cartellone di Orvieto è coraggioso e"Ben al di sopra della qualità che città simili alla nostra riescono ad offrire" - afferma il sindaco Stefano Mocio."Orvieto ha scelto di differenziarsi sulla qualità, e la cultura è parte di questa qualità. Non può scendere a compromessi con esercizi di equilibrio economico. Le polemiche di questi ultimi tempi sono demagogiche  - conclude - e noi andremo oltre ogni possibile sforzo per mantenere questo livello".

A calcare le tavole del Mancinelli in ordine sparso nell'arco delle stagioni saranno nomi come Franco Oppini, Nini Salerno, Glauco Mauri, Alessandro Benvenuti, la Banda Osiris, Ficarra e Picone, Enrico Brignano, i Momix, Kataklò. Ci sarà spazio tanto per una versione sperimentale e nuova del Giulio Cesare di Shakespeare tanto per un omaggio a Giorgio Gaber con"Il Grigio". Musica, teatro di prosa, teatro classico e sperimentale per una stagione che ormai da anni è riuscita a parlare al pubblico del pendolarismo teatrale che non disdegna di salire in macchina per venire ad Orvieto a vedere una"prima" in un piccolo teatro della provincia ternana. 

Pubblicato il: 02/09/2004

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