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Ecce bomba: Italia divisa in due domenica 12 settembre

Resteranno chiusi il tratto dell'Autostrada del Sole compreso tra i caselli di Val di Chiana e Orte, la linea lenta della ferrovia e la strada provinciale
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    di Stefania Tomba

     

    L'Italia si divide in due domenica 12 settembre dalle 8 alle 12 per consentire le operazioni di brillamento dell'ordigno inesploso ritrovato nel terreno agricolo di Tordimonte. Resteranno chiusi il tratto dell'Autostrada del Sole compreso tra i caselli di Val di Chiana e Orte, la linea lenta della ferrovia tra le due stazioni più vicine al luogo di rinvenimento dell'ordigno e la strada provinciale sottostante.

     

    Gli estremi delle misure di sicurezza e delle modalità di intervento sono state fissate ieri mattina a Terni intorno al tavolo dell'unità di crisi presieduta dal Prefetto Gianni Ietto. Resta confermata dunque la data suggerita dalla società Autostrade sin dalla prima ora. L'appuntamento al termine del controesodo estivo infatti è stato attentamente studiato per consentire di limitare al massimo i disagi che inevitabilmente saranno arrecati al traffico. Disagi che il piano di intervento per la messa in sicurezza dell'ordigno prevede di limitare al minimo consentendo il transito ferroviario sulla Direttissima e deviando il traffico automobilistico dai caselli di Val di Chiana e Orte verso la superstrada E45.

     

    L'operazione bomba scatta alle 8 e si conclude a mezzogiorno, con l'unica incognita delle eventuali condizioni meteo avverse. Quattro ore nell'arco delle quali dovrà concludersi il brillamento che vedrà impegnati gli artificieri del Genio pionieri di Roma, la Protezione civile e le forze dell'ordine. Le modalità operative abbozzate nel corso dell'incontro di ieri restano in fase di elaborazione e saranno messe a punto nei dettagli nel corso di un nuovo incontro che dovrebbe tenersi ad Orvieto nei prossimi giorni. Intanto quanto alla ricognizione dei mezzi a disposizione l'Esercito ha fatto sapere che fornirà l'escavatore che consentirà di effettuare le operazioni sul posto del ritrovamento. Il brillamento in loco resta infatti l'ipotesi più probabile alla luce delle difficoltà tecniche emerse per il despolettamento della bomba. In questo caso si dovrà mettere in sicurezza l'ordigno all'interno di un cratere profondo non meno di cinque metri, costruire una doppia cassa in legno apposita per contenere le schegge causate dall'esplosione e ricoprirlo infine con 100 metri cubi di sabbia e materiale inerte che dovranno essere trasportati sul luogo.

     

    Il ricordo va immediatamente alla bomba ritrovata qualche anno fa ad Orvieto scalo. Anche in quella occasione si fu costretti a dividere a metà l'Italia e ad evacuare tutte le famiglie dello Scalo. Fortunatamente in questa occasione i disagi che verranno arrecati per l'evacuazione della popolazione interesseranno poche decine di famiglie per un totale di un centinaio di persone residenti a cavallo dei Comuni di Baschi e Orvieto. Come accadde in quell'occasione anche per il 12 settembre la Protezione civile di Orvieto allestirà una sala operativa presso la stazione ferroviaria di Baschi. Oltre ad essere il punto di coordinamento di tutta l'attività interforze permetterà alla stampa di rimanere in collegamento con le proprie testate e seguire le operazioni di brillamento. Quanto al saldo delle spese"estremamente contenute rispetto a quelle sostenute nelle precedenti occasioni  - come spiega la dottoressa Simonetta Mignozzetti, responsabile della protezione civile della Prefettura  - siamo in attesa di una risposta dal Ministero degli Interni, il Ministero della Difesa e il Dipartimento nazionale della protezione civile".

    Pubblicato il: 31/08/2004

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