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Uranio, lo Stato verso l'appello

Si prepara a ricevere il risarcimento di un miliardo di vecchie lire dal Ministero della Difesa la famiglia di Stefano Melone, il sottufficiale elicotterista stroncato a soli quaranta anni da un raro tumore contratto in zone di guerra. 500mila euro che la moglie Paola e i suoi due figli otterranno entro il prossimo mese di gennaio, nonostante la possibilità di un ricorso da parte del Dicastero si faccia ogni giorno più concreta

Cronaca

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di Simona Coccimiglio

Si prepara a ricevere il risarcimento di un miliardo di vecchie lire dal Ministero della Difesa la famiglia di Stefano Melone, il sottufficiale elicotterista stroncato a soli quaranta anni da un raro tumore contratto in zone di guerra.

500mila euro che la moglie Paola e i suoi due figli otterranno entro il prossimo mese di gennaio, nonostante la possibilità di un ricorso da parte del Dicastero si faccia ogni giorno più concreta.

A partire dai primi giorni di settembre, una volta rimessa in moto la macchina giudiziaria dopo la pausa estiva, la Difesa avrà infatti quindici giorni a disposizione per presentare il ricorso.

Qualunque sia l'iter giudiziario che il Ministero intenda seguire - afferma Francesco Venturi, legale, insieme a Valeriano Venturi della famiglia Melone - andremo avanti per la nostra strada.

La sentenza di condanna al risarcimento è stata finalmente depositata presso il Tribunale civile di Roma.

I miei assistiti riceveranno entro sei mesi il denaro che spetta loro.

Una cifra consistente che se non servirà a placare il dolore di Paola Melone e dei suoi due figli per la perdita del marito e del padre, li ricompenserà per le conseguenze subite ogni giorno nel portare il fardello dell'indifferenza e della scarsa memoria".

La sentenza emessa dal giudice del Tribunale civile di Roma non ha precedenti."Esiste un nesso tra la grave malattia che ha portato Stefano Melone alla morte e le missioni militari che ha svolto all'estero.

Non solo le sostanze tossiche inalate nella manutenzione del proprio elicottero nei paesi devastati dalla guerra hanno provocato il suo tumore.

Non solo nel cloruro di vinile, benzene ed amianto, per il magistrato che ha emesso la sentenza, sono riscontrabili effetti cancerogeni.

Per la prima volta in Italia - conclude Venturi - si parla di uranio impoverito come possibile responsabile di una grave forma tumorale che ha colpito un militare in una delle sue missioni all'estero".

Del resto Melone, sottufficiale elicotterista dei "Cavalieri dell'Aria" di Viterbo, era un veterano delle missioni militari all'estero.Aveva infatti preso parte ad interventi in Albania, in Somalia, in Medio Oriente e in Kosovo.

I primi sintomi della malattia li aveva riscontrati nel '96 al ritorno da una missione in Medio Oriente. Si trattava di una rara forma di leucemia, un tumore maligno di origine multicentrica che i medici non avevano mai escluso potesse essere stata causata dal contatto con la armi all'uranio impoverito.

 

Pubblicato il: 29/08/2004

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