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Politica male intesa e faziosità danneggiano il commercio

Lotta dura tra Confesercenti e Confcommercio sul modo di riattivare i consumi e dare fiate ad un commercio asfittico. Ma le due associazioni sono una contro l'altra su tutto. A cominciare dalla politica amministrativa operata in città

foto di copertina

I dissapori tra le due associazioni sindacali dei commercianti orvietani sono storiche e motivate da diverse posizioni di politica sindacale, ma ad Orvieto sono diventate macroscopiche e inficiate da una battaglia politica spesso inutile, a volte inopportuna, sempre scontata.

L'ultima bagarre è rappresentativa del clima. 

Santi (foto a lato) dice un secco no a Gulino (foto sotto) sulla sua proposta di congelare i prezzi per riattivare i consumi e frenare l'esodo degli acquirenti verso Viterbo o Perugia o Roma.
Gulino raccoglie il no e fa il punto sul comportamento della Confcommercio"monopolizzata da un'unica corrente politica".

Sembrerebbe davvero singolare -scrive Confesercenti- che Confcommercio si schieri sempre e comunque contro le decisioni di Confesercenti. L'ultimo episodio proprio oggi, quando il presidente locale di Confcommercio si è detto nettamente contrario alla proposta di Sandro Gulino di bloccare i prezzi fino al periodo natalizio.

Sembrerebbe singolare anche tenendo conto del fatto che l'idea di calmierare i prezzi al dettaglio in particolari periodi dell'anno era partita due anni fa, su richiesta dei consumatori, proprio per volere congiunto di Confesercenti e Confcommercio.

Sembrerebbero assurdità e contraddizioni, appunto, ma forse non lo sono, e per trovare la chiave di volta di un tale atteggiamento contro tutto e contro tutti, dai privati agli enti, dall'amministrazione alle altre associazioni di categoria, basta confrontare l'organico della sezione locale di Confcommercio con le liste elettorali delle ultime amministrative, per scoprire come una associazione di categoria, per definizione libera, sia invece stata monopolizzata da un'unica corrente politica.

Bisognerebbe indagare se gli iscritti siano correi di questo atteggiamento o se si sentano invece strumentalizzati dalla dirigenza.

Ma di questioncine come questa, francamente, non ci occupiamo, e continueremo a promuovere idee di marketing a sostegno sia dei commercianti che dei consumatori, ben consci che migliori condizioni per i clienti non fanno che favorire gli acquisti e quindi gli affari degli esercenti.

L'unico rammarico è di non essere riusciti mai a trovare nell'altra associazione un interlocutore con cui confrontarsi, argomentare e progettare, ma soltanto un bastian contrario che è pronto a fare retromarcia anche su questioni, come quella dei prezzi, approvata dalla propria dirigenza a livello nazionale".

 Anche Gulino, da parte sua, non può dirsi indipendente da influenze politiche, anche se espresse, dobbiamo ammetterlo, con uno stile più discerto e rispettoso dei suoi associati.

Pubblicato il: 27/08/2004

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