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Forse giovedì l'Italia divisa in due

Una spoletta tiene col fiato sospeso artificieri, protezione civile e carabinieri. L’unità di crisi convocata per il pomeriggio di domani presso la Prefettura di Terni stabilirà la data per le operazioni di messa in sicurezza.

Cronaca

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO – Una spoletta tiene col fiato sospeso artificieri, protezione civile e carabinieri. Resta incerta infatti la data e il luogo in cui in cui sarà possibile far brillare l’ordigno ritrovato nella mattinata di giovedì in un vigneto in località Tordimonte. L’unità di crisi convocata per il pomeriggio di martedì prossimo presso la Prefettura di Terni stabilirà la data per le operazioni di messa in sicurezza. Dovrebbe trattarsi di giovedì prossimo.

“In realtà però – spiega il maresciallo dell’esercito Agostino Pinna -  lo sapremo solo quando andremo a “despolettare” la bomba. Una delle due spolette è spezzata ed ammaccata e potrebbe darci non pochi problemi”. Al punto, che qualora non si riuscisse a togliere la spoletta “incriminata”, l’ordigno non potrà essere trasportato e dovrà necessariamente essere fatto brillare sul posto. Allora le operazioni si complicherebbero e potrebbero protrarsi per la necessità di portare sul posto un grosso quantitativo di terra indispensabile per realizzare una protezione contro l’effetto schegge. Solo in questo caso verrebbero adottate le misure di sicurezza eccezionali con la chiusura al traffico della ferrovia locale, della strada provinciale Amerina e dell’Autostrada tra Attigliano e Orvieto. E l’Italia, esattamente come tre anni fa, tornerebbe nuovamente a dividersi a metà. “Per tre ore circa”. Dicono gli artificieri. Le eccezionali misure di sicurezza non si renderebbero necessarie qualora si riuscisse ad estrarre la spoletta. In questo caso l’ordigno verrebbe trasportato all’interno della cava Sece nelle vicinanze e qui fatto brillare.

Intanto, grazie al lavoro di una squadra della protezione civile di Orvieto, la bomba è stata messa in sicurezza all’interno di una apposita cassa in legno ed è tornata sotto terra. Pronta a brillare. L’intera zona è tenuta sotto costante controllo dai militari dell’Arma dello scalo. 

Pubblicato il: 22/08/2004

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