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Giappone chiama Orvieto

Saranno le  trentacinque"Città Slow", capitanate da Orvieto, a rappresentare l'Italia e la qualità della vita"made in Italy" in Giappone in occasione dell'Expo 2005 di Aichi, una faraonica mostra mercato dedicata alla"Saggezza delle Natura"

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foto di copertina

ORVIETO - Saranno le  trentacinque"Città Slow", capitanate da Orvieto, a rappresentare l'Italia e la qualità della vita"made in Italy" in Giappone in occasione dell'Expo 2005 di Aichi, una faraonica mostra mercato dedicata alla"Saggezza delle Natura".

 

In palio, oltre ad una fetta del ricchissimo mercato giapponese, anche la localizzazione del prossimo Expo 2008, attualmente in combutta fra Trieste e Saragozza. Una bella figura delle città italiane farebbe pendere senz'altro il piatto della bilancia verso la capoluogo friulano.

 

La scelta dell'associazione"Cittàslow" non è stata casuale. Si tratta, infatti, di realtà che più di altre hanno sviluppato - con progetti e interventi concreti - il tema dell'Expo, ossia la compatibilità tra ambiente e cultura, tra sviluppo e identità di luogo.

Il movimento"Cittàslow" fu tenuta a battesimo proprio a Orvieto nel 1999 sotto l'alto patrocinio di Carlo Petrini, fondatore e presidente dell'altro grande movimento italiano dedicato alla qualità della vita, Slow Food. Attualmente, la presidenza di"Cittàslow" è affidata a Stefano Cimicchi, ex-sindaco di Orvieto e infaticabile animatore di progetti con l'estero per la promozione delle risorse autoctone.

 

La giornata"clou" è prevista per il 25 marzo del 2005, quando, sulle colline orientali di Nagoya, i prodotti tipici, artigianali e la qualità della vita delle"Cittàslow" diventeranno i protagonisti assoluti. A rappresentare la Rupe, oltre al vino e alle specialità gastronomiche, anche le trine d'Irlanda, il cotto e la ceramica artistica.

Pubblicato il: 20/08/2004

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