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Le scelte scellerate della sinistra

Un comunicato dell'Associazione commercianti contro il libero accesso al tempio del Belvedere. Quando proposte dignitose sono sommerse da uno stile inaccettabile e provocatorio

di Dante Freddi

Pubblichiamo per esteso il seguente comunicato della Confcommercio, tra l'altro non pervenuto ad Orvietosì, crediamo per disattenzione. 
Contrariamente alla buona abitudine che l'associazione aveva assunto su nostra sollecitazione, non presenta la firma dell'estensore e quindi lo imputiamo al presidente,  Giuseppe Santi.

Scrive la Confcommercio orvietana che "Tra le scelte scellerate messe in campo dalla vecchia amministrazione di sinistra c'è anche l'apertura al pubblico dell'antico belvedere. Questa è una scelta che suona come una profanazione perché a nessun amministratore sarebbe mai venuta in mente un'idea così incivile. Abbandonare alla mercé del pubblico un tempio del V secolo senza l'ausilio di un custode è come consegnare un martello nelle mani di un bambino lasciato solo in un negozio di cristalli. Infatti non è possibile assistere impassibili allo scempio di quest'orda di turisti mentre, indifferenti, si aggirano sui resti dell'antico tempio etrusco senza che peraltro nessuno li controlli, come non è possibile permettere ai ragazzi delle scuole di rincorrersi o saltare sulle scale dell'antico santuario incuranti del luogo che calpestano. Così questo turismo oltre a non portare niente alla fine lascerà solo che danni come poi è facilmente dimostrabile guardando i suoi resti lasciati abbandonati come ad esempio la base di una colonna rovesciata in mezzo al campo, tufi spaccati o i conci delle scale fuori posto così gli orvietani loro malgrado sono costretti a subire questo scempio proprio ai danni del loro patrimonio culturale. È questa un'azione sconcertante che non trova riscontro in altre realtà d'Italia e dalla quale emerge un'amministrazione incurante di reagire, che preferisce rendere quei luoghi fruibili alle masse piuttosto che difenderli dall'attacco dissennato di quei barbari/turisti. Speriamo soltanto che il nuovo amministratore si ravveda e si dimostri almeno più sensibile dell'altro chiudendo finalmente al pubblico le visite all'antico tempio etrusco. Inoltre ci sentiremmo tutti più rassicurati se si sentisse in merito anche la voce del Soprintendente".

La Confcommercio rappresenta decine (forse più) di commercianti che operano ad Orvieto e che esprimono idee politiche non necessariamente e sempre contrarie all'Amministrazione presente e passata, mentre il tono utilizzato si attaglia unicamente ad un soggetto anticomunista viscerale e privo di una visione realistica sia del passato della città che del suo presente. Figuriamoci del futuro.

Ho vissuto una vita da anticomunista, ho scritto molto in oltre vent'anni contro i  progetti e le azioni dell'Amministrazione comunale orvietana e sono addirittura d'accordo con Santi che l'area del tempio etrusco del Belvedere venga chiuso al pubblico.
Ma l'acredine così radicale e"sbuffante" che emerge da quel foglio è sconcertante e costituisce un' enorme responsabilità per chi rappresenta e parla per conto di un'associazione sindacale.
Il giudizio sprezzante nei confronti dei ragazzi e di quei"barbari turisti" che si aggirano sulle sacre pietre e"non portano niente" lascia poi costernati.
Mi arrendo di fronte a questo"stile" e, se fossi un amministratore, avrei difficoltà a rapportarmi con chi usa questo linguaggio ed esprime queste idee, che risultano  repellenti anche quando sono sostenute da buonsenso.
Ma poi emerge una voglia di perdono cristiano nei confronti di chi"non sa quello che fa" e tutto inizia daccapo.

 

Pubblicato il: 10/08/2004

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