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Sanità. Il problema sono i pochi soldi a disposizione oltre la mancanza di infermieri qualificati

Il segretario provinciale della CGIL funzione pubblica-sanità Emanuela Latini interviene nell'inchiesta sullo stato di salute della sanità orvietana. Quello che manca è il denaro e infermieri

Cronaca

«La Sanità non ha solo il problema della carenza di personale. Anzi, questo problema è un effetto delle politiche (di bilancio, ndr) del governo nazionale, che limita sempre più i fondi a disposizione del settore. Per questo motivo le Regioni, investite della funzione di programmazione della sanità, si trovano ad operare in condizioni difficili». Il segretario provinciale della Cgil Funzione pubblica/sanità Emanuela Latini, prende parte alla nostra inchiesta sullo stato di salute della sanità orvietana.

Stringiamo il campo d’azione all’ospedale di Orvieto: riscontra carenza di personale?

Sì, nel senso di personale infermieristico. Anche se sarebbe troppo semplicistico legare i problemi della sanità alla sola mancanza di personale. Detto questo, nella situazione specifica dell’ospedale di Orvieto, si deve dire che esso è caratterizzato come un ospedale di emergenza.

Cioè?

Il che significa che determinati servizi specifici devono funzionare (terapia intensiva e risonanza magnetica già ci sono, l’urologia è in dirittura d’arrivo, ndr): quindi si tratta di un ospedale particolare, non è un’azienda ospedaliera ma neanche un ospedale di comunità. Deve fare fronte cioè alle esigenze non solo di Orvieto ma dell’intero comprensorio. In concomitanza con l’apertura di nuovi servizi cresce l’esigenza di assumere personale adeguato.

E magari nascono anche dei problemi…

Sì.

Di che tipo?

In una situazione statica, prima dell’apertura di nuovi servizi, il personale era sufficiente ed adeguato. Ora non è più così: si deve reperire nuovo personale e si incontra il nodo delle sostituzioni.

Che significa? Che problemi danno le sostituzioni? E di chi?

Le sostituzioni che ci danno più grattacapi riguardano gli infermieri professionali e sono quelle temporanee. In poche parole, quando alcuni di questi professionisti paramedici hanno bisogno di alcuni mesi di tempo (per maternità, lunghe malattie, infortuni ed altro) ci troviamo nei guai.

Può precisare?

Sul mercato non esistono dei sostituti: infatti gli infermieri professionali fuori provincia non lasciano i loro posti di lavoro per sei mesi; e in provincia non ci sono dei disoccupati nelle file degli infermieri professionali.

Perciò si può dire che ci sono pochi infermieri?

No, gli infermieri ci sono in abbondanza, mancano quelli qualificati. E in merito agli infermieri d’appoggio - che si distinguono a loro volta in ausiliari e Ota, cioè operatori tecnici d’assistenza -, c’è un altro problema: gli Ota attualmente sono una categoria professionale ad esaurimento, in quanto verranno sostituiti - processo già in atto - dagli Oss (operatori socio-sanitari). Quindi - lo ha deciso e regolamentato da pochi mesi la Regione Umbria - se ci sono carenze di organico, non si può più assumere personale Ota (generici, ndr) ma si deve far ricorso agli Oss (specializzati, ndr). E per di più, ancora non esistono sul mercato (non solo locale ma anche nazionale) figure di questo tipo.

Allora che fare?

Bisogna aspettare che ci sia la formazione di personale Oss.

Quando inizieranno i corsi di formazione?

Dovrebbero partire i primi giorni di febbraio, con una durata di uno/due mesi. Poi i nuovi servizi dell’ospedale di Orvieto saranno integrati con personale adeguato. In quanto per il momento l’Asl, proprio per i problemi che le dicevo, riguardo alla rianimazione, è costretta ad assumere personale Ota a tempo determinato. Altrimenti ci sarebbe stato il rischio di non far entrare in funzione l’intero servizio.

La situazione è ingarbugliata.

E come se non bastasse, i vincoli sulla sanità posti dal governo nazionale si fanno sempre più numerosi. Ecco perché all’inizio le dicevo che è riduttivo circoscrivere i problemi del settore alla sola carenza di personale.

In conclusione, ci sono degli incontri in agenda per discutere dei fatti che riguardano l’ospedale di Orvieto?

Sì, venerdì prossimo avremo un confronto con l’Azienda sanitaria locale (Asl 4, ndr).

Pubblicato il: 25/01/2003

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