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Il testo integrale delle riflessioni di Conticelli e Cortoni

COMUNE DI ORVIETO Gruppo Consiliare Il futuro in Comune 

La lunga seduta dell'assemblea dedicata principalmente alla discussione sul bilancio consuntivo 2003, ha inevitabilmente affrontato temi importanti come analisi della situazione contabile (e rating ad essa collegata), gestione delle entrate extratributarie (in particolare proventi da smaltimento dei rifiuti), bilanci delle società e degli enti partecipati.

Analisi del bilancio e rating

L'Amministrazione Comunale ha inteso sottoporre la propria capacità gestionale ad un apposito organismo di certificazione di bilanci privati e pubblici - la Standard & Poor's - che ha svolto una serie di analisi rilasciando un apparentemente soddisfacente giudizio di rating"BBB+".

Come si è arrivati a tale valutazione? I consulenti delle Società di certificazione di bilancio procedono, per giungere alla loro valutazione sull'affidabilità dell'ente o dell'impresa oggetto dell'indagine, all'analisi delle scritture contabili degli ultimi esercizi, ma soprattutto interpretano le stime di sviluppo in base alle informazioni, agli intendimenti e alle previsioni fornite loro dagli amministratori.

Nel nostro caso, la Standard & Poor's evidenzia l'alto livello del debito comunale, correlandolo alla rilevante mole di investimenti eseguiti nel periodo 1999-2003, che potranno determinare, a parere dei valutatori, una nuova stagione di sviluppo fondata sul turismo: per cortesia qualcuno ci spieghi la natura ed il significato degli investimenti attuati in tal senso, che non possono riferirsi né al cofinanziamento miliardario dei PUC di Sferracavallo e di Orvieto Scalo, né al marciapiede ed al nuovo ingresso nell'ex casermone, né infine alle opere realizzate sul vecchio Ospedale di altrui proprietà!

La Società di revisione di bilancio ha emesso il proprio giudizio evidenziando il pesante indebitamento del Comune di Orvieto (paragonato percentualmente a quello di città come Genova ed Alessandria, ben più grandi ed economicamente più  vivaci della nostra).

In particolare ha basato la sua conclusione su due presupposti fondamentali: riduzione del 20% dei fondi comunali destinati a servizi sociali e cultura e pesante diminuzione, a partire già dal 2005 fino al dimezzamento previsto per il 2006, degli investimenti previsti per la nostra Città.

Perché non è stato riferito in campagna elettorale che l'Amministrazione Comunale avrebbe intenzione sin dal 2005 di aumentare la pressione tributaria con particolare riferimento all'ICI (si badi bene, prima ancora che emergessero i tagli del governo nazionale di questi giorni)?

Quindi, tagli ad asili, scuole, servizi per gli anziani, cultura, tagli ad opere pubbliche per il miglioramento del nostro territorio. In una parola, assoluta sconfessione del programma del nuovo Sindaco.

Entrate extratributarie e rifiuti.

Abbiamo registrato interessanti novità, specialmente sul tema dei rifiuti, ove sono emerse posizioni assolutamente divergenti nella maggioranza tra la visione industrialista dello SDI e quella ambientalista del PdCI, i quali ultimi non hanno comunque fatto mancare il loro voto di appoggio al consuntivo.

Ritorneremo sull'argomento, auspicando che quanto prima vengano attivate le apposite commissioni consiliari per affrontare le questioni sottese dalla gestione della discarica, riguardanti temi di carattere ambientale e sociale, di carattere economico e finanziario (nel solo 2003 sono stati accertati oltre 2.000.000 di € dai proventi dei rifiuti per gran parte provenienti dalla Campania) e di carattere societario e giuridico (il Sindaco in occasione del discorso d'insediamento ha parlato di convenzione in scadenza nel 2006). Un ulteriore argomento riguarderà la prossima discussione sulle scelte previste dal piano regionale relativo ai rifiuti speciali, rispetto al quale risulta già depositato un apposito disegno di legge: è per questo che non è stata approvata la nostra proposta di istituzione di un'apposita commissione consiliare sulla discarica, come pure non è stato dato corso nel tempo alle reiterate richieste di regolamentazione del referendum?

Speriamo di sbagliarci.

I bilanci delle partecipate

Abbiamo analizzato anche i bilanci di associazioni, fondazioni, consorzi ed aziende cui partecipa il Comune, soffermandoci su alcune situazioni a nostro parere discutibili.

Se la mancanza di riferimenti ai reali costi del suo funzionamento, quali gli affitti, il personale"prestato" dal Comune, ecc. evidenzia un peccato veniale per il bilancio del Centro Studi Città di Orvieto, gravi appaiono invece le situazioni dell'Associazione Te.Ma. e dell'Azienda Autonoma Farmacia Comunale; in quest'ultimo caso abbiamo colto l'occasione per suonare il campanello d'allarme non tanto per il consuntivo 2003, quanto per l'inaccettabile situazione successiva alla recente trasformazione della Farmacia (da municipalizzata a speciale) che sta provocando costi insostenibili, determinati dal funzionamento del nuovo consiglio di amministrazione (oltre 5.000 €/mese in base a nostri calcoli per indennità di C.d.A. e revisori dei conti più spese di segreteria!).

Un ulteriore esempio della proliferazione di scatole cinesi dal prevalente sapore clientelare: addio utili per il Comune da qui in avanti e, forse, addio farmacia comunale!

Decisamente preoccupante appare la situazione della Te.Ma. ove solo due numeri sono sufficienti per fornire un commento esauriente: 600.000 € di mutui ipotecari attivati con le banche e 285.000 € di debito nei confronti della Fenice di Venezia!

Siamo di fronte ad una gestione amministrativa superficiale, con pesanti responsabilità (o forse dovremmo dire irresponsabilità?) politiche che hanno evidentemente condizionato eccessivamente la vita dell'Associazione, fino ad assumersi il peso di iniziative - appunto, quella della Fenice - che non gli spettavano.

Ne sono consapevoli anche i Consiglieri di maggioranza, che hanno proposto al riguardo una eventuale trasformazione in onlus: siamo disponibili a discuterne.

La realtà, a nostro parere, è che la città, così come la Te.Ma., sia vissuta al di sopra delle proprie possibilità, legando il proprio futuro ad aleatorie entrate extratributarie (vedi proventi dallo smaltimento dei rifiuti) e provocando un forte indebitamento mediante l'eccessivo ricorso a mutui senza riuscire però a dare pieno significato di investimento alle spese effettuate.

Non intendiamo svolgere critiche qualunquiste, ma siamo assolutamente contrari a far passare l'idea di una lunga stagione amministrativa chiusa tra gli scintillii del rating e gli slogan sulla città che funziona: siamo piuttosto di fronte ad un debole tessuto socio-economico, confermato dagli stessi studi di settore che evidenziano la presenza diffusa di un'economia assistita, ove l'elevato reddito pro-capite è determinato dalle pensioni dei nostri anziani (vedi Bollettino dell'Osservatorio dell'area orvietana n° 11, pag. 17).

Viviamo in una città dai parametri contraddittori, come affermammo in occasione del dibattito sul bilancio previsionale 2004 e, soprattutto, indebolita sul piano politico per l'evidente marginalizzazione in cui ci stanno relegando dinamiche ternano-perugine che hanno manifestato la loro influenza negativa ora sulla sanità e sull'università, ora sulla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche.

Sarebbe stato interessante parlarne e dibatterne in campagna elettorale, ma non mancheremo di parlarne in occasione dei prossimo dibattiti consiliari, dichiarandoci comunque disponibili a dare il nostro disinteressato contributo di idee e di iniziative.

Orvieto, 30 luglio 2004

Pubblicato il: 01/08/2004

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