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Il 'piccolo' condono edilizio dell'Umbria

Saranno sanabili piccoli abusi. Alcuni esempi. A dicembre pronto il quadro normativo

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La Giunta regionale si espresse contro il condono voluto dal Governo nazionale  e presentò ricorso alla Corte Costituzionale. Dopo l'ultima sentenza emessa dalla Corte la Giunta ha deciso di applicare in Umbria di parametri più restrittivi rispetto a quelli consentiti dalla norma nazionale ed  ha preadottato un atto legislativo che prevede norme in materia di"vigilanza, responsabilità sanzioni e sanatoria in materia edilizia".

La proposta legislativa - commenta l'assessore Di Bartolo - tiene conto delle caratteristiche dell'Umbria dove, anche grazie al controllo sociale e amministrativo esercitato sul territorio ed al livello di civiltà proprio della nostra regione, sono  presumibilmente presenti abusi edilizi di piccole dimensioni. Verrà  quindi punito chi  furbescamente ha realizzato abusi impattanti sul territorio, mentre saranno condonate opere di modesta entità, riconducibili per lo più a pertinenze e ampliamenti di edifici esistenti. 
Per fare un esempio sarà possibile sanare ampliamenti fino a 15 mq di superficie per unità immobiliari non superiori a 100mq. Il rapporto cresce in 20mq condonabili per immobili con superficie tra i 101 ed i 200mq e fino a 25 mq condonabili in immobili con superficie superiore ai 200 mq. Superata la fase di partecipazione al Consiglio delle autonomie ed al Tavolo del Patto, contiamo di portare il provvedimento all'esame del Consiglio regionale entro il prossimo settembre. Alla scadenza del termine per presentare domanda di condono, il prossimo 10 dicembre  - ha garantito di Di Bartolo -, gli Umbri potranno contare su un quadro normativo certo in base al quale presentare le proprie richieste di sanatoria".

Pubblicato il: 31/07/2004

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