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Addio alle armi. Il plauso dei giovani orvietani all'abolizione della leva obbligatoria

Gli ultimi a fare il militare saranno i nati nel 1985. 'Era ora'. Così molti giovani orvietanihanno salutato la notizia

Società

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Addio alle armi. Arriva il plauso dei giovani orvietani al provvedimento varato dalla Camera giusto due giorni fa che ha definitivamente abolito il servizio di leva obbligatorio. La nuova legge fissa al primo gennaio 2005 la fine della leva e stabilisce l'arruolamento volontario a partire dal prossimo anno. Gli ultimi a fare il militare, dunque, saranno i nati nel 1985. Chi, invece, ha ottenuto il rinvio per motivi di studio, non dovrà più partire.

Era ora". Così molti giovani orvietani tra i 20 e i 25 anni hanno salutato la notizia appesa ieri mattina dalle pagine di tutti i giornali."È meglio così - spiega Giacomo Mencarelli, 22 anni - Il servizio militare per la maggior parte di noi rappresenta soltanto una lunga ed improduttiva digressione dai progetti personali, siano essi lavorativi o di studio". È della stessa opinione Lorenzo Baffo, 23 anni:"La naja? Una perdita di tempo - tira corto - Non la considero una esperienza formativa da nessun punto di vista"."La nuova legge mi trova pienamente d'accordo - gli fa eco Giulio Mazzi, 23 anni - È meglio per noi che non perdiamo una anno appresso alle divise e meglio per lo Stato che si ritrova a disposizione ragazzi veramente motivati. D'altro canto - prosegue - mi pare giusto che si vada sempre di più verso la creazione di un esercito professionale, come quello della Gran Bretagna e degli Stati Uniti".

Con lui anche Francesco Bufalini, 22 anni:"Personalmente ho fatto il rinvio per motivi di studio e, rimanendo in regola con gli esami, conto di rientrare nel provvedimento. Dunque non partirò… lascio volentieri il mio posto a qualche giovane fanciulla. Noto con curiosità che ce ne sono sempre di più in questi ultimi tempi ad ambire alla divisa".

La fine della leva obbligatoria manda in soffitta anche gli obiettori di coscienza. In Italia l' obiezione di coscienza è legalmente riconosciuta dal 1972, con la legge 772 che istituisce il servizio civile in alternativa a quello militare. Lo ha fatto David Moscatelli, 24 anni:"Giudico favorevolmente l'abolizione della leva obbligatoria. Discorso completamente diverso merita invece il servizio civile. Una esperienza altamente formativa che consiglio a tutti. Io ho scelto di impiegare il mio anno di militare svolgendo una attività di servizio civile all'interno di una associazione che si dedica all'assistenza dagli anziani. E sono rimasto così entusiasta di questa esperienza che ho voluto prolungarla anche al termine dell'anno di militare previsto".

Insomma si direbbe che la divisa non abbia minimamente colpito l'immaginario dei giovani cresciuti pane e stellette lungo tutti gli anni di permanenza sulla Rupe di migliaia e migliaia di militari.

Pubblicato il: 30/07/2004

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