Ennesima giornata nera per i pendolari
Il treno IC delle 12.47 da Roma Termini per Orvieto è annunciato con circa 1 ora di ritardo. Inizia da qui l'odissea dei pendolari nel pomeriggio di ieri tra insulti, grida e disagi a non finire
Società
di Fabiola Di Loreto
Ennesima giornata grigia per i pendolari di Orvieto.
Il clima è incandescente non solo per gli aspetti metereologici ma anche per gli insulti e le grida dei ferrovieri.
Il treno IC delle 12.47 da Roma Termini per Orvieto è annunciato con circa 1 ora di ritardo.
I viaggiatori per Orte ed Orvieto prendono, quindi, il primo treno utile in partenza, il diretto delle 13.14 sperando in questo modo di arrivare prima.
Ricordiamo che i pendolari di Orvieto, in gran parte in possesso di abbonamento con supplemento IC sono ormai costretti a viaggiare quasi quotidianamente con treni regionali poiché, come detto molte volte, gli Intercity non sono più garantiti sotto nessun profilo: ritardi strutturali costanti, materiale obsoleto, condizioni igieniche fuori da ogni parametro e nessuna manutenzione.
I treni regionali ed i diretti sono anche peggio ed in più viaggiano sulla vecchia linea ferroviaria Roma-Firenze ed hanno più fermate intermedie.
Nell'incertezza dunque dei ritardi degli IC si usano gli altri treni pagando, quindi, un servizio che non corrisponde a quello offerto.
Alla stazione Tiburtina il treno regionale delle 13.14 effettua la sua prima fermata: sono le 13.25 circa ed il treno non riparte fino alle 14.10 a causa del fatto che una signora è caduta, si è fatta male ad un ginocchio, il 118 ha impiegato 20 minuti, gli altri 20 sono serviti a Trenitalia per far ripartire il treno.
Qui la situazione diventa difficile e partono insulti e minacce da parte del personale Trenitalia in servizio contro i viaggiatori che si lamentano e chiedono spiegazioni.
Ma succede di più. I pendolari di Orvieto chiamano il dottor Saccà e gli chiedono di impegnarsi per l'unica cosa ragionevolmente possibile: è trascorsa un'ora e il treno IC delle 12.47 dovrebbe essere a questo punto in partenza da Termini e quindi è praticabile fargli fare una fermata a Tiburtina per consentire ai viaggiatori diretti a Orte, Orvieto ed oltre di recuperare in parte il danno.
Cosa praticabile e non complicata. Ma ormai a Saccà non riesce di fare neppure questo.
Saccà è il dirigente dell'area passeggeri di Trenitalia, l'uomo del Pinocchio, ricordate?(nella foto)
A lui gli orvietani hanno offerto un regalo goliardico per rappresentare le bugie e le promesse non mantenute .
Ma quale regalo, si domandano oggi gli orvietani, dovrà essere offerto per rappresentare la truffa che tutti i giorni il cliente Trenitalia subisce?
Pubblicato il: 30/07/2004