Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

È tramontata la corsa ai saldi ed è più forte l'esodo

Il trend negativo trova piena conferma in questi primi 20 giorni di liquidazioni che sorprendono gli orvietani alle prese con scadenze fiscali, ferie e scarsa propensione a mettere mano al portafoglio.

Economia

di Stefania Tomba

ORVIETO - È tramontata già da qualche anno la corsa al prezzo ribassato. E il trend negativo trova piena conferma in questi primi 20 giorni di saldi estivi che sorprendono gli orvietani alle prese con scadenze fiscali, ferie e scarsa propensione a mettere mano al portafoglio.
Confermata anche l'emorragia di acquisti in favore dei grandi centri della distribuzione - Roma, Perugia e in testa Viterbo -  dove cresce l'offerta. Il trend all'esodo è stato confernmato anche dal nostro sondaggio, che vede Viterbo la città più apprezzata dagli orvietani per le spese.  
Non aspetto i saldi per fare acquisti -  dice Cinzia, 29 anni - e, indipendentemente dalle promozioni finisco spesso per acquistare fuori Orvieto". Con lei Alessio 36 anni."Non sono un patito dei saldi  - dice - generalmente quando arrivano ho già comprato ciò di cui avevo bisogno. I saldi restano una occasione in più per concedersi qualche sfizio". Nessuna frenesia da shopping anche per Cristina, 31 anni."Penso di acquistare con intelligenza nell'arco della stagione - spiega - Con moderazione e solo quando ho necessità. Quest'anno non ho ancora acquistato nulla a prezzo scontato".

Insomma i saldi non portano la boccata d'aria sperata ai commercianti orvietani già delusi dal sostanziale fermo che gli acquisti hanno fatto registrare nel corso della stagione."E' di fronte agli occhi di tutti - spiega Riccardo Fatoni, titolare di uno store di abbigliamento - il progressivo spopolamento della Rupe. Senza contare poi che l'avvento dell'euro ha, di fatto, dimezzato il potere d'acquisto".

È fisiologico vendere qualcosa in più - dice il titolare di Teorema calzature - Fermo restando la crisi di cui soffre ogni settore e in modo particolare quello calzaturiero".

Scarpe ed abbigliamento i settori che battono meno scontrini. Lo conferma il presidente della Confcommercio orvietana Giuseppe Santi:"La recessione è netta per tutte le categorie. Anche se c'è chi paga maggiormente la crisi come il settore dell'abbigliamento che lo scorso anno ha subito una flessione nelle vendite pari al 30 per cento. E i dati quest'anno non sono più confortanti. Tra le ragioni, i prezzi delle case troppo alti o la mancanza di spazi commerciali e di parcheggi, c'è anche un calo di interesse verso il centro storico. Una vera e propria emorragia di persone e attività. Per questo rilanciamo l'idea di valorizzare a fini commerciali la galleria dei Sette". Gli fa eco Romolo Pelliccia, titolare di una profumeria nonché ex presidente dell'associazione dei commercianti orvietani."La galleria commerciale sarebbe un polo attrattivo di sicuro interesse per la città - dice."Il turismo, d'altro canto, resta"mordi e fuggi" e gli orvietani sulla Rupe sono sempre meno".

Di parere completamente opposto è il presidente della Confesercenti umbra, Sandro Gulino più propenso ad una suo utilizzo puramente culturale."Quanto ai saldi  - afferma - non stanno dando i risultati sperati. Ci aspettavamo molto di più mentre le vendite non fanno che confermare un trend di netta flessione negli acquisti".

Pubblicato il: 28/07/2004

Torna alle notizie...