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Rifiuti, le verità della Lorenzetti

Ascoltata lunedì pomeriggio, in qualità di persona informata dei fatti, dal procuratore capo Calogero Ferrotti titolare dell'inchiesta in cui sono coinvolte a vario titolo otto persone e che ha portato al"doppio" sequestro dell'impianto di smaltimento orvietano delle Crete

Cronaca

foto di copertina

di Simona Coccimiglio

 

Inchiesta rifiuti, bocche cucite in procura sull'interrogatorio della presidente dell'Umbria Maria Rita Lorenzetti.

 

Ascoltata lunedì pomeriggio, in qualità di persona informata dei fatti, dal procuratore capo Calogero Ferrotti titolare dell'inchiesta in cui sono coinvolte a vario titolo otto persone e che ha portato al"doppio" sequestro dell'impianto di smaltimento orvietano delle Crete.

 

Niente di nuovo sarebbe comunque emerso dall'audizione fiume, durata secondo i bene informati, più di sei ore.

A quanto pare la"governatrice" dell'Umbria avrebbe riposto alle domande del magistrato senza la presenza del suo avvocato.

 

Ad aspettarla fino a tarda sera, fuori del palazzo di giustizia, solo il suo autista in compagnia del quale - alle 15,20, in lieve anticipo rispetto all'orario di convocazione fissato da Ferrotti - la Lorenzetti era arrivata in procura a bordo della macchina ufficiale.

 

Fascicoli alla mano, aria serena ma decisa, la presidente della Regione, ascoltata come persona informata dei fatti ipotizzati come reati, avrebbe risposto ai quesiti su cui in mesi di indagine si è concentrata l'attenzione della magistratura.

 

Dal conferimento di rifiuti sei volte superiore a quella consentita dall'accordo siglato fra Umbria e Campania per far fronte a quella che, per quest'ultima, stava per trasformarsi in una vera e propria calamità, dal trasporto di rifiuti non ammessi all'ampliamento - ritenuto illegale dagli inquirenti - della stessa discarica delle Crete.

 

La governatrice avrebbe ribadito al procuratore capo la disponibilità della Regione a raccogliere l'appello delle massime cariche dello Stato di solidarizzare con la Campania messa letteralmente in ginocchio dall'emergenza rifiuti.

 

E sempre secondo i bene informati, Maria Rita Lorenzetti avrebbe ricordato al magistrato che lo stesso governo Berlusconi aveva chiesto alle regioni di effettuare attività di monitoraggio interno, così da verificare l'eventuale disponibilità ad accogliere rifiuti partenopei.

Pubblicato il: 27/07/2004

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