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Trecento linee telefoniche in fumo

Le fiamme hanno completamente divorato il locale destinato a centralina telefonica e trasmissione dati, lasciando l'ospedale semi isolato fino alla tarda mattinata di ieri. Ingenti i danni. "Per paio di giorni, purtroppo - fa sapere la direzione sanitaria - qualche disagio sarà inevitabile".

Cronaca

foto di copertina

ORVIETO - (s.t.) Un odore acre ed irrespirabile è quello che resta, alle dieci del mattino di ieri, dell'incendio divampato nella notte appena trascorsa nel seminterrato dell'ospedale di Orvieto. Le fiamme, originatesi probabilmente da un corto circuito, hanno completamente divorato il locale destinato a centralina telefonica e trasmissione dati(nella foto), lasciando l'ospedale semi isolato fino alla tarda mattinata di ieri.

Intorno all'1,15 a dare l'allerta per primo il rilevatore di fumo del sistema di sicurezza che ha fatto scattare con precisione il piano antincendio. L'allarme è stato immediatamente trasmesso dalla portineria agli addetti antincendio dell'ospedale e, dopo una rapida verifica tecnica, direttamente ai vigili del fuoco. Dieci uomini in tutto hanno rapidamente domato le fiamme senza poter impedire che la grande copiosità di fumo arrivasse ai piani superiori seminando il panico tra alcuni pazienti svegliati dall'odore, le luci e il trambusto.

Trecento le linee telefoniche interne ed esterne che sono andate in fumo. Immediato l'intervento dei militari dell'Arma che hanno effettuato i rilievi del caso. E dalle 9 del mattino, in tuta e maschere antigas, erano a lavoro i tecnici della Telecom che intorno alle 11 avevano ripristinato la rete per il monitoraggio interno dell'ospedale. In giornata hanno provveduto al riallaccio di una ventina di linee telefoniche da distribuire almeno negli interni strategici.

Il 118 - ha rassicurato il direttore generale della Asl di Terni, Denio D'Ingecco - è rimasto sempre attivo. E il sistema di sicurezza ha dimostrato la massima efficienza sia dal punto di vista tecnologico che dal punto di vista delle risorse umane". I danni tuttavia, stando alle prime stime, restano ingenti e "per paio di giorni purtroppo - fa sapere la direzione sanitaria - qualche disagio sarà inevitabile".

 

Pubblicato il: 22/07/2004

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