Discarica, di nuovo i sigilli

di Simona Coccimiglio

La Guardia di finanza mette di nuovo i sigilli alla discarica delle Crete e sequestra 30mila metri quadrati.

Questa la superficie sottoposta al sequestro preventivo, emesso dal procuratore capo Calogero Ferrotti, in seguito agli accertamenti tecnici sull'impianto di smaltimento orvietano effettuati dalla Provincia di Terni.

Controlli e verifiche specifiche che avrebbero provato un ingiustificato ampliamento dell'area di coltivazione della stessa discarica ed un conseguente incremento della sua capacità volumetrica.

Nel mirino della magistratura le possibili correlazioni temporali tra il consistente ampliamento dell'impianto e l'attività di smaltimento abusivo di 131 mila tonnellate di rifiuti speciali ed urbani di provenienza campana.

Prosegue dunque a ritmo serrato l'inchiesta della procura sui rifiuti campani che, partita circa un anno fa, ha portato al sequestro dell'impianto di smaltimento orvietano da parte delle Fiamme gialle e all'indagine che ha coinvolto otto persone raggiunte dall'avviso di garanzia.

Nuovi elementi sarebbero infatti al vaglio degli inquirenti. I giorni e gli orari di arrivo alle Crete dei tir carichi di rifiuti sarebbero al momento all'attenzione della magistratura che avrebbe ravvisato nell'arco della giornata, e in punti nevralgici della città, una frequenza esagerata e incontrollata di camion. Soprattutto in seguito alla seconda convenzione stipulata fra le due regioni per far fronte all'emergenza rifiuti.

E all'inizio della prossima settimana sarà ascoltata in procura, come persona informata sui fatti, la presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti.