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Troppi randagi, scoppia il canile di Orvieto

Reclamano spazio gli 85 ospiti a quattro zampe del canile comprensoriale di Fontanelle di Bardano. Soltanto le adozioni possono risolvere il problema, che le ferie estive acuiscono a dismisura

Cronaca

foto di copertina

di Simona Coccimiglio

Troppi randagi, rischia di scoppiare il canile di Orvieto.

Reclamano spazio gli 85 ospiti a quattro zampe del canile comprensoriale di Fontanelle di Bardano.

Una struttura che potrebbe contenerne solo 40 e che dovrebbe fungere esclusivamente da canile sanitario in cui custodire "i migliori amici dell'uomo" per il periodo di tempo necessario a curarli, qualora siano affetti da malattie o altre patologie, e a sottoporli a profilassi sanitaria.

A segnalare la situazione precaria sono i volontari dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali) che sottolineano anche la non adeguata destinazione d'uso del canile.

"La struttura di Fontanelle - afferma Patrizia Anselmi, uno degli operatori - è nata infatti come polo sanitario veterinario e non come residenza stabile.

Tutti gli animali raccolti per strada, sebbene perfettamente in salute, tranne qualche sporadico caso in cui non sia possibile arrivare alla guarigione, rimangono qui e causano un sovraffollamento che è difficile gestire.

Gli 85 cani che ospitiamo sono costretti a vivere in spazi angusti che noi operatori abbiamo dovuto ricavare per loro sacrificando un'area che dovrebbe essere destinata ad altre funzioni.

Abbiamo chiesto e ottenuto dal Comune di Orvieto una convenzione con il canile rifugio di San Venanzo.

Speriamo che 20 cani siano presto trasferiti in questa struttura, così da far diminuire un numero eccessivo di animali da curare e accudire qui".

La già precaria situazione è ulteriormente peggiorata nell'ultimo periodo.

Gli ospiti del canile aumentano durante il periodo estivo, vuoi per la consueta quanto barbara abitudine di abbandonarli prima delle vacanze, ma anche per altri motivi.

"Dall'invecchiamento del cane alla contrazione di una malattia, dal cambio di abitazione al passaggio in una casa senza giardino - continua Patrizia Anselmi -. 

Senza contare che il fenomeno dell'abbandono si registra in tutto l'arco dell'anno e molti dei cani raccolti per strada non sono stati abbandonati dai loro padroni.

Spesso si tratta di animali scappati che è quasi impossibile restituire ai legittimi proprietari perché privi del tatuaggio necessario per identificarli".

Cani senza collare e senza alcun segno di identificazione, abbandonati a sé stessi sulle strade.

"Un affidabile sistema di identificazione - sottolineano i volontari dell'Enpa che insieme alla cooperativa privata Carli si occupa del canile di Fontanelle di Bardano - rappresenta per i proprietari lo strumento più efficace per il ritrovamento del proprio animale smarrito.

E se venissero applicate multe salate ai trasgressori delle regole di iscrizione all'anagrafe, forse, chi decide di prendere con sé un cane lo farebbe con maggiore convinzione".

Pubblicato il: 20/07/2004

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