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Rifiuti, Cimicchi non si presenta in procura.

Una lettera formale per spiegare le ragioni della mancata presenza, un memoriale che verrà presto recapitato nelle mani del capo della procura. Questa la linea difensiva seguita dal legale di Cimicchi.

Cronaca

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di Simona Coccimiglio

Inchiesta rifiuti, un impegno improrogabile a Roma per conto dell'Anci tiene lontano Stefano Cimicchi dal palazzo di giustizia orvietano.

È qui che oggi pomeriggio il procuratore capo Calogero Ferrotti avrebbe dovuto interrogare l'ex primo cittadino di Orvieto - iscritto nel registro degli indagati per il reato di abuso di ufficio - nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti provenienti dalla Campania.

Una lettera formale per spiegare le ragioni della mancata presenza, un memoriale che verrà presto recapitato nelle mani del capo della procura.

Questa la linea difensiva seguita dal legale di Cimicchi.

La stessa adottata dall'assessore regionale all'Ambiente Danilo Monelli che, nel corso dell'interrogatorio di venerdì scorso durato meno di tre ore, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere annunciando la deposizione di una memoria difensiva che verrà consegnata al pubblico ministero già la prossima settimana.

Nuovi elementi intanto sarebbero emersi nell'inchiesta messa in piedi dalla Procura orvietana che ha portato al sequestro, lo scorso 26 aprile, dell'impianto di smaltimento delle Crete.

L'indagine della magistratura si concentrerebbe anche su altri fronti oltre a quello della presunta violazione degli accordi che imponevano di smaltire solo 20 mila tonnellate di rifiuti napoletani invece che 131 mila.

Tra questi nuovi elementi sarebbe al vaglio degli inquirenti quello relativo ad un ampliamento della discarica che occuperebbe una superficie superiore rispetto al progetto originario, pari al 10% di quella complessiva, in piena violazione del decreto Ronchi.

Sotto la lente di ingrandimento del procuratore capo Ferrotti anche situazioni patrimoniali legate alle convenzioni stipulate dalle due regioni per fra fronte all'emergenza rifiuti.

Cifre e conti bancari che farebbero prefigurare l'ipotesi di un danno erariale su cui avrebbe aperto un'inchiesta anche la Corte dei Conti.

E nelle prossime settimane potrebbe essere ascoltata come persona informata sui fatti la presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti.

Pubblicato il: 19/07/2004

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